La prima volta di una donna "ministro". Papa Francesco sceglie suor Brambilla

La missionaria originaria di Monza, 60 anni a marzo, sarà prefetto del Dicastero per gli istituti e le società

La prima volta di una donna "ministro". Papa Francesco sceglie suor Brambilla
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È la rivoluzione «rosa» di Papa Francesco. Non era mai successo prima d'ora nella storia del Vaticano che una donna venisse nominata alla guida di un dicastero. Ieri il bollettino vaticano ha annunciato la nomina di suor Simona Brambilla primo prefetto donna del Dicastero per gli Istituti di Vita Consacrata e le Società, il «ministero» che si occupa dell'attività pratica e spirituale degli istituti religiosi, ordini e congregazioni religiose, istituti secolari e società di vita apostolica e anche dell'approvazione degli statuti dei nuovi istituti e la dispensa dai voti e dalle promesse. Suor Brambilla diventa una sorta di ministro, che il Pontefice argentino ha scelto per confermare nei fatti la sua linea, dare più spazio alle donne nella chiesa.

Originaria di Monza, 60 anni a marzo, la religiosa delle Missionarie della Consolata sarà affiancata dal cardinale Ángel Fernández Artime, nominato Pro-prefetto (una sorta di numero due). Aumenta così il numero delle donne in posizioni di rilievo in Vaticano: secondo i dati complessivi riferiti sia alla Santa Sede sia alla Città del Vaticano e che vanno dal 2013 (anno di elezione di Jorge Mario Bergoglio al Soglio Pontificio) al 2023, la percentuale femminile è passata da quasi il 19,2 al 23,4%. Nello Stato della Città del Vaticano, il Papa ha nominato due donne in posizioni di vertice nei 10 anni del suo pontificato: nel 2016, Barbara Jatta, direttore dei Musei Vaticani, e nel 2022 suor Raffaella Petrini, segretario generale del governatorato, ruolo solitamente assegnato a un vescovo.

Un cammino tracciato con la Costituzione apostolica Praedicate Evangelium del 2022, secondo la quale Francesco ha stabilito che anche i laici, e anche le donne, possano dirigere un dicastero e diventare prefetti. Incarico che in precedenza era riservato a cardinali e arcivescovi. Suor Brambilla è la seconda donna a ricoprire un simile incarico nella Curia Romana, dopo la nomina nel 2021 di suor Alessandra Smerilli al Dicastero per il servizio dello sviluppo umano integrale, dove però ricopre il ruolo di segretario, e non di prefetto.

Le «quote rosa» nel Dicastero per gli Istituti di Vita Consacrata e le Società sono piuttosto elevate. Nel 2019, infatti, il Papa argentino ha nominato per la prima volta 7 donne al dicastero. In una recente intervista alla Diocesi di Milano, cui appartiene la missionaria, suor Brambilla ha detto: «La Chiesa esiste per evangelizzare, la Chiesa è missione, è comunicazione dell'Amore di Dio per tutti, è uscire verso le periferie, e le periferie più periferiche sono quelle dove il Vangelo non è conosciuto». Insomma, un filo comune con il Papa che ha fatto delle periferie esistenziali il suo cavallo di battaglia. E a proposito delle quote rosa, diversi sono i sottosegretari: Gabriella Gambino e Lina Ghisoni al Dicastero per i Laici, la Famiglia e la Vita, suor Carmen Ros Nortes al Dicastero per gli Istituti di Vita Consacrata e le Società di Vita Apostolica; Emilce Cuda è segretario della Pontificia Commissione per l'America Latina; Nataa Govekar, alla guida della direzione teologico-pastorale del Dicastero per la comunicazione; Cristiane Murray, vicedirettore della Sala Stampa della Santa Sede e Charlotte Kreuter-Kirchof è vicecoordinatore del Consiglio per l'economia.

Anche la segreteria generale del Sinodo, infine, ha un sottosegretario donna, la religiosa francese Nathalie Becquart. Più spazio alle donne sì, ma no al sacerdozio femminile. «No alle donne prete - aveva detto Francesco nel 2023 - Il celibato obbligatorio si può abolire, ma non sarò io a farlo».

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