Nel suo partito la chiamano già "la zavorra" del Pd. Il potere di Maria Elena Boschi sembra essersi dissolto il 4 dicembre con il voto degli italiani sul referendum. Amata e temuta prima, tenuta a distanza da tutti oggi. La maggiornza Pd la vede come un ostacolo, una "zavorra" alla possibilità che il governo Gentiloni possa arrivare molto lontano.
E c'è un motivo. Maria Elena insieme a Renzi è il simbolo del vecchio corso, quello che ha perso la battaglia sulle riforme. Sarebbe stato saggio per l'ex premier allontanarla dai riflettori, e invece con la poltrona di sottosegretario alla Presidenza del Consiglio la lascia al centro della scena. Ricalcando il filo rosso che lega Gentiloni a Matteo. "Inutile nascondersi dietro a un dito - dicono parlamentari Pd sotto anonimato al Corriere - La Boschi è la zavorra di questo governo".
Renzi ci ha provato a farla desistere. Ma lei ha insistito per rimanere al potere. "Non potevo essere l'unica a pagare - ha detto ai fedelissimi - Non sarebbe stato giusto. La mia carriera politica non è finita il 4 dicembre". Inutile dunque invitarla a seguire il partito con un ruolo importante nella segreteria. "Io non voglio lasciare il governo - ha ribadito la Boschi a Renzi - Tu puoi permettertelo. Se lo lascio io, è la mia fine".
E così i renziani hanno provato l'ultima carta: farla diventare capogruppo alla Camera, spostando Rosato ad un posticino a Palazzo Chigi. Ma niente: Maria Elena ha rifiutato pure questa opzione. Il timore di scomparire dalla politica che conta è troppo forte.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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