L'uomo si pone in ascolto della natura perché essere ecosolidali significa anche aver rispetto per se stessi oltre che per l'ambiente. In questo senso Stefano Pilati, direttore creativo della collezione Ermenegildo Zegna Couture il raffinato designer vive in Germania dove i Verdi non sono dei perdaballe qualsiasi ma rappresentanti di una crescente coscienza collettiva sui temi ambientali e sociali - ha voluto distillare i principi di una nuova eleganza prima di tutto mentale, poi estetica che parte dalla necessità di proteggere il pianeta. Così ha trasformato la passerella in un bosco fitto di tenera vegetazione e maestosi alberi - saranno ripiantati nella magnifica oasi Zegna di Trivero - e ha mandato in scena una collezione poetica dedicata a un Eco-leader con cappotti in tessuti e fibre nobili illuminati da una spalmatura in plastica riciclata, abiti e giacche scolpite in velluti lisci o in harris tweed, sensuali maglioni a coste con cappellino di tricot incorporato e pantaloni con il fondo da ciclista. Speciali le numerose zip che aprivano spazi di comodità nei punti strategici. «Alle domande più importanti si finisce sempre per rispondere con l'intera esistenza» diceva Sandor Marai nel romanzo «Le braci». A quelle di un uomo introspettivo ma talmente elegante anche di testa - ergo non può non amare la natura - ha dato riposte Andrea Pompilio con una delle più belle collezioni viste finora a Milano. Fra pregevole sartorialità e rimandi militari, ha coniugato cappotti ampi e severi realizzati anche in alpaca effetto pelliccia, giacche su pantaloni comodi, dettagli di squisita fattura come per esempio le bande bianche intarsiate per definire e verticalizzare la silhouette. «Avvolgenza, comfort, morbidezza sono i segreti del guardaroba di un uomo sofisticato ma reale» diceva Rodolfo Paglialunga al termine della impeccabile sfilata Jil Sander che ha cambiato la prospettiva con cui si guarda alla comodità di un pantalone: due pince profonde convergono verso il centro e rendono armonioso quel punto in cui si respira il relax. Tutt'intorno, invece, l'aplomb di una forte personalità: cappotti lussuosi trattenuti da cinture nello stesso tessuto, anorak di cashmere double, deliziose camicie tagliate come blouson e scarpe con grosse suole nello stesso colore della tomaia. «L'uomo del futuro non può non essere consapevole» commentava Federico Curradi, che secondo voci dovrebbe lasciare la direzione creativa di Iceberg uomo. Comunque sia, il designer ha dato un'ottima prova proponendo cappotti in maglia effetto tessuto con miscele di mohair, cashmere, cammello, trattati con tecniche di infeltrimento o pettinati e bellissimi pullover nei colori che tingerebbe la natura.
A ognuno, insomma, la propria prospettiva ecologista che nel caso di Corneliani parte dall'idea non proprio originale di installare in passerella un albero per approdare al guardaroba di un principe dotato di spiccato amore per la campagna. Tra i capi più belli, spiccava infatti una giacca da smoking con revers di maglia.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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