Zelensky chiede aiuti, Rutte apre: "Basta restrizioni"

Kiev distrugge un maxi deposito di armi russe. 12mila soldati di Kim sul campo

Zelensky chiede aiuti, Rutte apre: "Basta restrizioni"
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«Questa settimana i terroristi russi hanno utilizzato più di 20 missili, circa 800 bombe aeree guidate e più di 500 droni d'attacco contro l'Ucraina. L'Ucraina ha bisogno di maggiori capacità di difesa aerea e di capacità a lungo raggio. Sono grato a tutti i nostri partner che lo riconoscono e ci sostengono». Le parole del presidente ucraino Volodymyr Zelensky sono al tempo stesso un urlo di rabbia e l'ennesimo appello all'Occidente per fronteggiare gli attacchi di Mosca contro il Paese. Città, villaggi e non solo obiettivi logistici e militari sono costantemente sotto il tiro degli attacchi russi. Kiev, Kherson, Sumy dove è stata colpita una centrale elettrica con l'Ucraina impossibilitata a fermare gli attacchi per il veto dei partner a colpire su territorio russo.

Anche se Kiev non resta a guardare. Droni kamikaze ucraini hanno attacco la notte scorsa la più grande fabbrica di esplosivi russa, l'impianto di Sverdlov a Dzerzhynsk, nella regione di Nizhny Novgorod. Lo stabilimento, gravemente danneggiato, è uno dei principali hub per rifornire le truppe al fronte. Colpito anche l'aeroporto di Lipetsk-2 nella regione di Lipetsk, dove sono stati colpiti depositi di munizioni, strutture di stoccaggio del carburante e aerei. A complicare le operazione ucraine sul campo anche i rinforzi che arrivano alla Russia dalla Corea del Nord. L'intelligence di Seul, Corea del Sud, ha pubblicato immagini satellitari della base russa a Ussuriysk vicino Vladivostok, dove sono state individuati molti soldati di Kim Jong Un, fino 12mila secondo le stime. «Anche la nostra intelligence ne è informata», ha detto il funzionario ucraino Andriy Kovalenko, dopo che il capo dell'intelligence della difesa ucraina Kyrylo Budanov, aveva denunciato che migliaia di soldati nordcoreani si stavano addestrando in Russia ed erano pronti a partire per il fronte.

Il neo segretario generale della nato Mark Rutte intanto, si è apertamente schierato al fianco di Kiev. «Sarebbe meglio evitare restrizioni all'uso dei sistemi di armi da parte dei Paesi fornitori - ha detto a In mezz'ora su Rai2, aggiungendo che «sono i russi ad aver iniziato.

Putin è l'aggressore. Può fermare tutto subito e allora avremo la pace. Ma se non lo farà, dobbiamo assicurarci che nel mondo non si accetti che un grande Paese ne invada uno più piccolo, che colonizzi un altro Paese, è inaccettabile».

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