Zelensky chiude da Sunak. Lugansk, attacco esplosivo: ferito il ministro filorusso

Altra tappa, altri rifornimenti. Volodymyr Zelensky ha visitato le più grandi capitali europee nel suo tour che dopo l'Aia lo ha portato a Roma, Berlino, Parigi e un po' a sorpresa, ieri, Londra

Zelensky chiude da Sunak. Lugansk, attacco esplosivo: ferito il ministro filorusso
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Altra tappa, altri rifornimenti. Volodymyr Zelensky ha visitato le più grandi capitali europee nel suo tour che dopo l'Aia lo ha portato a Roma, Berlino, Parigi e un po' a sorpresa, ieri, Londra, dove ha incassato il pieno sostegno e appoggio concreto di tutti i leader del Vecchio Continente. «Sono estremamente soddisfatto dei nostri risultati e accordi. E sono molto grato a Rishi (Sunak). È stato un buon incontro con Giorgia (Meloni), con Olaf (Scholz), Emmanuel (Macron). Pacchetti di difesa davvero importanti e potenti. Questi sono gli accordi», ha confermato il presidente ucraino. «Tre lunghi giorni, e i nostri soldati e il nostro Stato stanno diventando più forti. Molto più forti. Italia, Germania, Francia, Regno Unito... Stiamo tornando a casa con nuovi pacchetti di difesa. Più armi nuove e potenti per il fronte, più protezione per il nostro popolo, più sostegno politico», ha aggiunto.

Armi, munizioni e tutto ciò che serve per quella tanto attesa controffensiva che potrebbe ribaltare le sorti del conflitto. Ma su cui Zelensky continua a frenare, nonostante sul campo sia di fatto già iniziata. «Abbiamo davvero bisogno di più tempo. Non troppo, saremo pronti tra un po' di tempo», ha specificato il leader ucraino, mentre continua la sua opera di persuasione per avere quanto prima i tanto richiesti caccia. «Oggi abbiamo parlato di jet. Tema molto importante per noi perché non possiamo controllare il cielo», ha detto, con Londra che per il momento continua a nicchiare. Intanto Kiev incassa un pacchetto fondamentale. Un centinaio di missili di difesa aerea e ulteriori sistemi aerei senza pilota, tra cui centinaia di nuovi droni d'attacco a lungo raggio, saranno forniti dal Regno Unito già nelle prossime settimane. Il tutto dopo il mega pacchetto da 2,7 miliardi di euro stanziato dalla Germania. Niente jet, per ora, ma Londra inizierà da questa estate ad addestrare piloti ucraini per formare «una nuova forza aerea» in grado di utilizzare i caccia della Nato.

«Il coraggio e la forza d'animo del presidente Volodymyr Zelensky e dell'Ucraina sono un'ispirazione per tutti noi», ha detto Sunak, confermando pieno e totale sostegno. Quanto basta per scatenare la reazione del Cremlino. «I piani del Regno Unito non influenzeranno il corso della guerra e anzi porteranno più distruzione e azioni di rappresaglia», ha detto il portavoce Dmitry Peskov. «Il nostro aiuto all'Ucraina è a lungo termine. È interessante sentire queste parole dalla Russia dopo che ha condotto un attacco non provocato e illegale contro il popolo ucraino, commettendo orribili crimini di guerra», ha replicato il premier britannico.

Intanto il contrattacco ucraino procede sotto varie forme. Ieri il ministro dell'Interno filorusso dell'autoproclamata Repubblica di Lugansk Igor Kornet è rimasto gravemente ferito in un attentato. L'esplosione che ha coinvolto Kornet è avvenuta nel negozio di un barbiere situato accanto all'edificio della compagnia radiotelevisiva statale e a soli 500 metri dal palazzo del governo e dall'edificio del Consiglio popolare. Kornet sarebbe in terapia intensiva mentre un'altra persona è rimasta uccisa e altre tre sarebbero in gravi condizioni. Ira di Mosca che accusa direttamente Kiev. Mosca che invece esulta, annunciando che il suo esercito ha abbattuto il primo missile da crociera Storm Shadow, uno di quelli a lungo raggio forniti dalla Gran Bretagna con il ministero della Difesa che ha dichiarato che uno dei suoi aerei da guerra si sia alzato in volo per intercettare due jet, uno francese e uno tedesco, sul mar Baltico «che avevano intenzione di violare il confine russo». Ma la Russia deve guardarsi dalle decisioni del G7, dal 19 maggio in Giappone: in agenda un'ulteriore riduzione dell'uso di gas e petrolio russi per evitare l'uso dell'energia come un'arma. Non si arresta intanto la forza della battaglia a Bakhmut. Le forze ucraine continuano ad avanzare, «ma il nemico sta resistendo ferocemente», spiegano dal comando ucraino. Mentre un missile russo ha colpito un ospedale ad Avdiivka, nel Donetsk, uccidendo quattro persone.

In totale, secondo l'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i diritti umani, sarebbero 23.600 le vittime civili dall'inizio del conflitto. Numeri parziali, di un conflitto che sembra destinato a durare ancora a lungo.

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