
A tre anni dall'invasione russa dell'Ucraina Volodymyr Zelensky chiede che ci sia unità d'intenti fra Stati Uniti ed Europa per creare una «pace duratura», e a sorpresa dice di essere pronto a dimettersi «immediatamente» in cambio dell'adesione alla Nato. «Se serve che lasci questa sedia, sono pronto a farlo. Sarei felice di rinunciare alla presidenza se fosse per la pace, e posso anche scambiare la mia posizione con l'adesione dell'Ucraina alla Nato», afferma. Nel corso di una conferenza stampa il leader di Kiev ricorda che «la guerra infuria, e tutti coloro che sono in grado di aiutare... dovrebbero lavorare per rafforzare la protezione della vita delle persone. Dobbiamo fare del nostro meglio per portare una pace duratura e giusta per l'Ucraina. E questo è possibile se c'è unità fra tutti i partner: abbiamo bisogno della potenza dell'Europa, dell'America, e di tutti coloro che vogliono una pace affidabile».
Zelensky si dice «grato» per il supporto delle amministrazioni di Joe Biden e Donald Trump, ma aggiunge di aspettarsi «comprensione reciproca» dall'attuale presidente americano e garanzie di sicurezza. Quindi spiega di aver invitato il tycoon nel suo Paese: «Forse verrà o forse andrò io a Washington, e sarà molto utile». Il suo obiettivo, comunque, è di incontrare Trump prima che il comandante in capo veda Vladimir Putin, anche per affrontare il dossier terre rare. «Dobbiamo incontrarci e parlarne - sottolinea - E penso che questo vertice dovrebbe essere equo, il che significa prima che Trump veda Putin». Sulla complessa questione, Zelensky rivela che Kiev e Washington sono più vicine a un accordo sull'accesso degli Stati Uniti alle risorse minerarie ucraine in cambio di assistenza per la sicurezza. «Stiamo facendo progressi», prosegue, puntualizzando allo stesso tempo che non firmerà qualcosa che sarà pagato da dieci generazioni di suoi concittadini. Il riferimento è alla richiesta di 500 miliardi di The Donald, considerata eccessiva da Kiev. «Siamo pronti a condividere» le risorse, dice ancora, ma prima gli Usa devono assicurarsi che lo zar del Cremlino «ponga fine a questa guerra». Peraltro, secondo la vice premier Yulia Svyrydenko, l'Ucraina stima di avere risorse naturali «essenziali» per un valore di 350 miliardi di dollari, tra cui il titanio, nei territori occupati dalla Russia. L'inviato di Trump Steve Witkoff, comunque, si aspetta che l'accordo sui minerali venga firmato questa settimana: «Avete visto Zelensky vacillare nel suo impegno in merito una settimana fa, il presidente gli ha inviato un messaggio, e non sta più vacillando - afferma - Si rende conto che abbiamo fatto così tanto e che quell'accordo merita di essere firmato».
E in occasione del terzo anniversario dall'inizio della guerra la presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, si reca a Kiev per vedere Zelensky, ribadendo che l'invasione russa è «un giorno che vivrà per sempre nell'infamia». Durante il fine settimana ha sentito il presidente francese Emmanuel Macron e il premier britannico Keir Starmer, per discutere «dell'incrollabile sostegno all'Ucraina. Abbiamo condiviso gli aggiornamenti sui nostri contatti con i partner statunitensi e discusso i piani per la difesa e la sicurezza del nostro continente». Macron e Starmer sono in arrivo a Washington per vedere Trump: oggi è il turno del titolare dell'Eliseo, giovedì di quello di Downing Street. Secondo il Wall Street Journal, Regno Unito e Francia stanno lavorando a un piano per il dispiegamento di 30.
000 soldati europei di peacekeeping in Ucraina se Mosca e Kiev raggiungeranno un cessate il fuoco. La proposta si basa però sul convincere Trump ad accettare un ruolo limitato per gli Usa a protezione delle truppe europee in caso di pericolo, e convincere la Russia a non violare ogni eventuale tregua.
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