Un politico da cabaret Ora Fini fa come Grillo

Il leader Fli copia il comico: "Né con la destra, né con la sinistra". E Ronchi lo molla

Un politico da cabaret 
Ora Fini fa come Grillo

Fini come Grillo. È il club del limbo, quelli che non stanno né di qua né di là. Qui da tempo ci sguazza Beppe Grillo, il comico antisistema, quello che sta facendo carriera politica mandando a quel paese la casta. Quello che si sente la voce dell’uomo qualunque, insomma una sorta di Giannini del XXI secolo, che invece dei bar usa la rete. A Grillo fanno schifo tutti, Berlusconi e Bersani, destra e sinistra, Moratti e Pisapia (l’avvocato un po’ meno). I guai di Beppe arriveranno quando il suo movimento a cinque stelle diventerà troppo grosso. Per ora è facile fare gli amici. Nel limbo c’è però anche gente che ha un grande futuro dietro le spalle. È alto, è grigio e il cognato ha una casa a Montecarlo. Prima che la storia si dimentichi di lui è il caso di fare il suo nome. Si chiama Gianfranco Fini. C’è stato un tempo in cui ogni volta che si parlava di lui spuntava la parola delfino. Prima o poi, si diceva, erediterà tutto il centrodestra. Non è andata così. Fini non ha saputo aspettare. Non ha avuto la pazienza dei numeri due. È andato all’assalto del Cavaliere con la speranza di farlo fuori, prima come un alieno accanto a lui, poi lontano da lui. Il «che fai mi cacci» doveva essere la sua mossa vincente. Come al solito non ha fatto i conti con la democrazia. E in democrazia i voti contano. Così alla prova delle urne si è ritrovato con un uno virgola trentasette di consensi. Un peso piuma, uno che conta meno del partito dei pensionati, uno che al momento non sposta una virgola. Quel Terzo Polo di cui favoleggiava con Casini non esiste. Non solo nei numeri, ma neppure come vera opzione politica. Udc e Fli sono due pesci diversi, pensano ognuno per conto proprio, e seguono interessi distanti. Tra i due Casini è quello messo meglio. I finiani perdono pezzi e quelli che restano sono sempre più giacobini, assomigliano a un brutta copia dei dipietristi o a una parodia tragica dei grillini, ma senza cinque stelle.

Come ha amaramente sintetizzato Urso non li votano neppure i parenti. Adesso stanno lì a dire: noi non andiamo con nessuno. Né con Moratti né con Pisapia. Esattamente come Grillo. Solo che rispetto al comico non fanno neppure ridere.

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