Hanno individuato il volo su cui ha viaggiato, sono sulle sue tracce e quasi sicuramente lo troveranno. Gli investigatori della Polaria di Linate sono vicinissimi all’identità dell’uomo che l’altra sera - per puro egoismo e una buona dose di stupidità - ha creato totale scompiglio nello scalo costretto, a causa sua, a chiudere al traffico aeroportuale e al pubblico per oltre due ore. Poco prima delle 17.30, infatti, un tizio dai tratti palesemente occidentali, che indossava una t-shirt rossa con un disegno bianco in alto a sinistra e un paio di lunghe bermuda, ha evitato la fila (peraltro non consistente) davanti al metal detector e, trascinandosi dietro un trolley, si è infilato sotto il nastro barriera che impediva l’accesso a un metal detector spento e chiuso. «Stiamo facendo controlli incrociati con la Polaria di Fiumicino e le riprese delle loro telecamere agli arrivi. Quasi sicuramente, infatti, quel tipo era un ritardatario che voleva raggiungere l’imbarco del volo Alitalia AZ02063 delle 17.30 per Fiumicino - spiega un investigatore -. E che c’è riuscito, salendo sul volo prima che scattasse l’allarme antiterrorismo per bloccare il traffico aeroportuale. Adesso, però, rischia una denuncia per procurato allarme e per violazione delle regole aeroportuali europee».
A notare quel tizio che evitava il controllo al metal detector per poi dirigersi spedito verso l’area sterile, quella dei «gate» e quindi degli imbarchi, è stato un agente della polizia che lo ha visto su uno dei monitor con cui le forze dell’ordine verificano la sicurezza dello scalo. Tuttavia non è ancora chiaro - anche perché la Polaria e i componenti dell’unità di crisi di Linate che si occupano dell’inchiesta non l’hanno ancora spiegato dettagliatamente - come mai nessuno del personale di sorveglianza preposto ai controlli al metal detector abbia notato, e fermato, quel tipo che così palesemente violava i regolamenti. Pare che persino alcuni passeggeri, notandolo, si siano lamentati con alcuni poliziotti della Polaria del comportamento di quel tizio che non rispettava la fila e se ne fregava dei controlli. E allora come mai l’allarme, e soprattutto le ricerche del furbetto, sono scattate solo quando le immagini dei video di sorveglianza hanno confermato la violazione? Di solito, infatti, i vigilantes che sono in servizio ai metal detector negli aeroporti sono molto attenti, scrupolosi e, soprattutto, almeno negli ultimi anni (in particolare dopo le vicende dell’11 settembre 2011 negli Usa e l’inasprimento delle regole aeroportuali, ndr) decisamente numerosi.
Ieri, infatti, le file ai metal detector erano particolarmente lunghe e consistenti. E anche i controlli sembravano decisamente più intensi e mirati. «Guardi che fila - si lamentava Teresa G. in partenza alle 15.30 per Palermo con il figlio 12enne -! Oggi dobbiamo farne le spese noi se qui ieri è successo quel che è successo...
Al check-in una hostess Alitalia sibila amareggiata: «Ieri sera, bloccata qui dentro per l’allarme antiterrorismo, non sono più potuta tornare a casa. Era troppo tardi, ho dormito in un ufficio qui sopra».
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