Marianna Bartoccelli
da Roma
La linea è quella di tenere i toni bassi e di aspettare che la magistratura dia elementi più chiari. Malgrado il direttore del Sismi, Nicolò Pollari, abbia incontrato non solo il sottosegretario Micheli ma anche il presidente del governo, Romano Prodi, l’audizione di ieri al Senato, presso le commissioni riunite Affari Costituzionali e Difesa, è apparsa a tutti come la prova che il governo intenda procedere con enorme cautela. Malgrado continui a dichiarare «piena fiducia» all’Intelligence italiana e «rispetto» per il lavoro dei magistrati milanesi che sul Sismi hanno aperto un’inchiesta che lancia gravissimi dubbi su funzionari, governo (quello della passata legislatura) e giornalisti. La riunione è sembrata soprattutto priva di efficacia visto che il sottosegretario alla Difesa, Forcieri non sembrava informato neanche dell’incontro di Pollari con Prodi e Micheli, di cui non ha fatto alcun cenno: «Si vuole prendere in giro il Parlamento?», ha reagito il senatore Storace di An.
Una seduta «inutile» è stata l’accusa di Carlo Vizzini (Fi) e Alfredo Mantovano di An che hanno polemicamente lasciato l’aula, accusando il governo di «mancanza di rispetto del Senato». «Questa materia prevede addirittura un sottosegretario, c’è un ministro interessato, ma il governo si è guardato bene dal mandare uno di loro. Invece è venuto Lorenzo Forcieri che si è limitato a dirci le cose che abbiamo già letto sui giornali», è stata la reazione dei due senatori della Cdl.
Forcieri ha spiegato alla commissione (che è stata presieduta da Guido Calvi dei Ds, in sostituzione di Nicola Mancino che è andato alla vicepresidenza del Csm) che il Sismi non c’entra nulla con la vicenda del rapimento di Abu Omar, perché così ha dichiarato Pollari e se «le risultanze delle indagini milanesi portano verso i vertici dell’Intelligence, allora è possibile che ci sia qualche coinvolgimento individuale».
Nel difendere Pollari, quindi, Forcieri avanza l’ipotesi che qualcuno «singolarmente» abbia sbagliato. Un esplicito «no comment» (quasi parafrasando quello di Bush sugli stessi problemi) alla domanda fatta dai giornalisti se la Cia fosse stata informata o avesse chiesto a «qualcuno» del Sismi di dare una mano d’aiuto per quell’operazione, rende evidente l’imbarazzo del sottosegretario. Una riunione considerata inutile anche da alcuni della maggioranza quella congiunta tra Commissione Affari Costituzionali (dove oggi verrà nominato nuovo presidente Enzo Bianco della Margherita) e quella della Giustizia. Da oggi diventerà più centrale il ruolo del Copaco e già dalla nomina dei componenti sembra che l’indicazione sia di andare a fondo alla questione con l’accordo tra maggioranza e opposizione. La nomina del nuovo presidente, Claudio Scajola di Fi e del vicepresidente Massimo Brutti dei Ds e del segretario Emanuele Fiano dei Ds, è stata fatta all’unanimità, e subito dopo il neo presidente ha delineato le prossime linee d’azione. Inizieranno con una serie di audizioni sulla vicenda Sismi-Abu Omar, innanzitutto con il sottosegretario ai servizi Micheli, al quale si chiederà notizia anche delle intenzioni del governo sulla riforma, a cui stanno lavorando sia a destra che a sinistra. Dopo i politici toccherà a Nicolò Pollari che, sentito nel precedente Copaco, aveva smentito qualunque ruolo dei servizi italiani nel rapimento di Omar. Pollari verrà intanto convocato mercoledì prossimo dalla commissione giustizia, come ha spiegato il presidente De Gregorio che ha avuto il sì di tutti i capigruppo. «Quello che sta succedendo è gravissimo per la sicurezza degli italiani - ha dichiarato - ed è fondamentale che il governo ci dica subito se Pollari va difeso o scaricato. Dio non voglia che succeda qualcosa, non possiamo permetterci il lusso di devastare i servizi di sicurezza. Siamo degli ipocriti se pensiamo che i servizi di intelligence non possano operare border line. Forse sarebbe necessario segretare parte delle questioni». E sulle voci corse in questi giorni sulla possibilità di pensionamento di Pollari, De Gregorio non ha alcun dubbio: «Sarebbe una brutta soluzione, è necessario che il governo ribadisca piena solidarietà al direttore del Sismi.
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