Il Polo: «Difesa della civiltà» La sinistra spaccata in due

La Rnp: «Discorso carico di violenza contro la libertà individuale». Rifondazione: «In pericolo la laicità dello Stato». L’Ulivo: «Il Pontefice va rispettato»

da Roma

Reazioni contrastanti a sinistra sulle parole del Papa. Il giudizio più duro arriva da parte del diessino Franco Grillini, quello più generoso è di Clemente Mastella. «La religione cattolica è stata trasformata in divieti, veti e proibizioni. - afferma Grillini, che è anche presidente dell’Arcigay - Le gerarchie vaticane fanno coincidere la religione con le morale e la morale con la morale sessuale. È il segno di una profonda crisi di una gerarchia non trova ascolto con l’autorevolezza e non ha capacità di convincimento».
Di segno opposto il parere del ministro dell’Udeur, Clemente Mastella: «Condividiamo l’allarme lanciato dal pontefice per il crescente laicismo e illuminismo che sta facendo scomparire il senso di carità, che, per noi cattolici è alla base della solidarietà. Comunque gli anticlericali si tranquillizzino: la Chiesa non ha alcuna voglia di scendere in politica, è indispensabile però tutelare i valori cattolici, che d’altronde sono alla base della nostra cultura». Sempre a sinistra altrettanto duro è il commento di Boselli della Rosa nel pugno: «Non mi persuade e non mi convince questa idea di un’Italia ammalata di laicismo e illuminismo. I laici non vivono in un mondo privo di valori, il relativismo etico non appartiene alla laicità, il mondo laico esprime valori e principi morali che sono contenuti nelle carte costituzionali dell’Europa democratica».
Concetti ripresi dall’esponente radicale della Rnp, Michele De Lucia che definisce il discorso del Papa «carico di violenza e ipocrisia, contro lo Stato laico e la libertà di scelta individuale». Mentre il segretario di Rifondazione Franco Giordano dichiara di temere che la laicità dello Stato «possa essere messa a rischio, non tanto per una volontà soggettiva delle gerarchie ma perchè quello che esse producono trova ascolto in politica, persino nel Partito democratico, dove sono nati i teo dem». Ma nel centrosinistra tante sono le voci di sostegno al discorso del Papa. A cominciare da Renzo Lusetti della Margherita che se la piglia innanzitutto con il collega ds: «Grillini ha perso un’occasione per stare zitto. Invece di ringraziare il Santo padre per il suo invito al rispetto della famiglia, della vita e dell'amore». O di Vittoria Franco, senatrice dell’Ulivo, presidente Commissione cultura del Senato che lancia un invito a una maggiore sobrietà: «Smettiamo di rincorrere il pontefice come tante vispe terese, recuperiamo rispetto per il suo ruolo e l'autonomia dello Stato». Mentre Franco Monaco, deputato dell’Ulivo replica: «Primato dell’evangelizzazione, protagonismo dei laici, dialogo e discernimento etico sono le tre idee-forza del Concilio che il Papa ripropone e inscrive nell’orizzonte del nuovo secolo e delle sue sfide».
Le parole di Papa Benedetto XVI rappresentano un «j’accuse contro il nichilismo, che impedisce all’Occidente di comprendere il proprio ruolo storico. È evidente la necessità di recuperare una dimensione umana e spirituale, sopraffatta da un progresso a tutti i costi, che non si ferma neanche di fronte alla sacralità della vita» afferma Giorgia Meloni di An, vicepresidente della Camera dei deputati. Cerca di evitare che il discorso del Papa sia approvato da una sola parte politica Gaetano Quagliarello, presidente della Fondazione Magna Charta, che invita ad una collaborazione più intensa tra credenti e non - impropriamente indicati come cattolici e laici - in nome della difesa di un patrimonio che ci accomuna tutti, in un’unica civiltà impregnata dai principi del cristianesimo».
Sempre a destra Benedetto Della Vedova, dei Riformatori liberali sostiene che «sarebbe sbagliato se la Cdl e Forza Italia sposassero le posizioni della Chiesa».

L’esponente radicale del centrodestra sottolinea l’importanza del discorso del Papa quando afferma «che non spetta alla Chiesa ma ai cristiani laici sotto la propria responsabilità agire in ambito politico». «I laici contro il laicismo; potremmo sintetizzare così l’appello del Santo padre lanciato dal consesso di Verona», ribadisce l’azzurro Angelo Sanza.

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