Popolare Vicenza «stringe» su Intra

da Milano

Banca Popolare di Vicenza compie un altro passo sulla strada della progettata aggregazione con Intra. Il gruppo di Gianni Zonin compare, infatti, tra i quattro «papabili» che il gruppo piemontese ha ammesso alla corsa finale. La short list è stata compilata ieri dal cda dopo una riunione fiume spesa a confrontare i dettagli delle otto offerte consegnate da altrettanti gruppi bancari e analizzate da Mediobanca. A rimanere in corsa, oltre a Vicenza, sono ora Popolare Verona e Novara, Veneto Banca e il Credito Valtellinese. Tra le escluse eccellenti compaiono, invece, Bper e Popolare di Milano che ancora in mattinata aveva visto il presidente Roberto Mazzotta difendere il progetto di fondere Intra con la controllata Banca di Legnano per dare vita a un gruppo da 200 sportelli radicato a cavallo tra Lombardia e Piemonte. Alcune candidate sarebbero state escluse anche perché non avrebbero garantito almeno parte di quel percorso di «autonomia condivisa» richiesto da Intra. Un fronte sul quale Vicenza avrebbe, invece, compiuto uno sforzo ulteriore aprendo maggiormente la governance agli uomini di Intra. A questo punto la parola spetta a Bankitalia che deve accertare la solidità patrimoniale delle proposte rispetto alle esigenze di Intra (118,4 milioni il rosso nel 2005) dopo la severa pulizia di bilancio completata dal vice presidente Ernesto Paolillo per salvare l’istituto dal fallimento Finpart. La lista «corretta» tornerà, quindi, al Cda di Intra per la decisione finale che poggerà essenzialmente sui prezzi e i concambi proposti.

Un aspetto dove potrebbe ancora una volta risultare vincente Vicenza, che avrebbe previsto un’offerta in contanti lasciando la possibilità ai soci Intra di reinvestire parte dell’incasso. Con il risultato di mettere in secondo piano i concorrenti di Bpvn, il cui abbraccio potrebbe apparire soverchiante, di Veneto Banca (che pure ha alcuni sostenitori nel Cda) e del Credito Valtellinese.

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