Segnatevi questo nome: Heldol. Mentre noi servi del Regime vi addormentiamo con trascurabili sciocchezze (l’elezione di Barack Obama, una crisi mondiale, Kakà) il cabarettista del Travaglino parla invece di un processo «di cui non si deve parlare, perché ci riporta alle stragi e alle trattative tra Stato e mafia», dunque «chi ne parla letteralmente muore». Prego, Travaglio: non si arrenda alle undici inchieste già fatte sulla strage di Capaci, ai sei processi che hanno inchiodato i corleonesi, alle rivelazioni di Brusca, ai «mandanti» Berlusconi e Dell’Utri indagati a Caltanissetta (tutto archiviato) e a Firenze (archiviato) e a Palermo (archiviato) e insomma vada avanti, Travaglino: anche perché il «processo dimenticato» lo gestisce il pm Antonio Ingroia, con cui lei, Travaglio, è solito passare le vacanze con o senza la compagnia aggiuntiva del favoreggiatore di mafiosi Pippo Ciuro.
Di che parla ’sto processo? Segnatevi questo nome: Heldol. Il processo parla marginalmente anche di Luigi Ilardo, un pentito secondo il quale Forza Italia fu regista delle stragi del '92-93.
È lo stesso tizio di cui parlava Travaglio nell'articolo dell'Espresso per cui fu condannato a 8 mesi di carcere. Ecco perché Travaglio ora ne ha scritto sul più autorevole blog di Beppe Grillo. Seguirà articolessa su Micromega e solito libretto di cancelleria. E che c’entra Heldol? Niente: è un calmante contro le ossessioni.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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