Pressing del sindaco sullo stadio: "Vedrò Cardinale"

Già nelle prossime ore potrebbe esserci un incontro per chiarire la scelta sull'area La Maura, dove il Milan vorrebbe costruire il proprio nuovo stadio

Pressing del sindaco sullo stadio: "Vedrò Cardinale"

Le tre settimane di tempo che si era preso Gerry Cardinale, patron di Redbird, il fondo proprietario del Milan, per confermare al sindaco se intenda procedere con il progetto dello stadio rossonero sui terreni dell'ippodromo La Maura, è già scaduto. E già oggi potrebbe tornare da Beppe Sala con una risposta. Si erano visti a Palazzo Marino lo scorso primo marzo. In queste ore Cardinale tornerà a Milano e la priorità della trasferta è stringere sul nuovo stadio. La Maura è l'ipotesi più quotata anche se restano ancora valide San Donato e Sesto San Giovanni, sempre più in ribasso lo stadio condiviso con l'Inter nell'area parcheggi accanto a San Siro, su cui c'è stato il dibattito pubblico ma si sono persi tre anni in discussioni e paletti del Consiglio comunale.

Ieri il consigliere regionale di Forza Italia Giulio Gallera ha contestato il «sindaco tentenna» che «sta facendo perdere alla città un restyling del quartiere da 1,2 miliardi», anche se Gallera sarebbe «contrario» all'impianto sul verde della Maura. Secondo indiscrezioni Cardinale ha in programma una serie di incontri in città e fuori per valutare le varie opzioni. E Sala si aspetta un faccia a faccia: «Stasera (ieri, ndr.) sentirò il presidente del Milan Paolo Scaroni - ha riferito ieri -. Credo che nei prossimi giorni ci sarà un incontro con Cardinale. Ho bisogno di atti formali, devono dirci se c'è un progetto, devono presentare la loro idea. Li solleciterò, ma capisco anche la complessità di elaborare un progetto su un'idea nata da pochissimo tempo». Ed è «chiaro che prima di portarci una nuova proposta devono dirci se abbandonano il piano su San Siro».

Dopo la cabina di regia sulle Olimpiadi di martedì in cui i governo ha deciso, su input del vicepremier Salvini, di non escludere a priori ma comparare con la proposta della Fiera di Rho anche l'Ovan di Torino come possibile sede delle gare di pattinaggio di velocità, ieri Sala ha ribadito la contrarietà: «Voglio dire ai milanesi che sto lottando e lotterò per portare lo speed skating qui. Se Torino aveva rinunciato adesso è naturale che di fronte a un'opportunità lo si assegni a Milano. Giusto fare un conto economico ma a Rho non ci saranno costi pubblici perchè li assorbirà Fiera».

Salvini ha ricordato che allora a Torino il sindaco era la M5S Appendino o ora è Pd. Ma «io c'ero - ribadisce Sala - e la scelta di non candidarsi è stata presa da una sindaca, un consiglio comunale, una parte significativa della cittadinanza, per cui è inutile rivangare.

Questo è un Paese in cui si fa presto a mandare sempre tutto in cavalleria». E il cda di Fondazione Fiera ieri ha approvato il «budget lifetime al 2026» dei Giochi: nonostante Covid e aumenti dei costi legati alla guerra ad oggi non di discosta da 1,5 miliardi come nel dossier 2019».

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