Prestiti ad hoc per studenti e neomamme che lavorano

Da Ca' de Sass fino a 250 milioni per la dotazione del Fondo d'impatto. Il microcredito e il diritto alla pensione

Amedeo Fornaciari

Essere una grande banca significa mettere al centro del proprio impegno la crescita complessiva del Paese, un percorso che può concretizzarsi solo ponendo la massima attenzione nel garantire l'accesso al credito anche ai soggetti che difficilmente rientrerebbero nei circuiti finanziari tradizionali. Questa capacità di ascolto nei confronti di coloro che hanno potenzialità e progettualità per crescere ma non rientrano nei tradizionali parametri di valutazione del merito di credito si chiama «finanza d'impatto», un termine diventato familiare anche grazie all'esperienza di successo di Banca Prossima, oggi incorporata nel gruppo Intesa Sanpaolo nella direzione Impact, che in 11 anni di servizio esclusivo all'economia sociale ha promosso una filosofia innovativa. Nel Piano d'Impresa 2018-2021, Intesa Sanpaolo si è posta tra gli obiettivi principali quello di diventare la prima Banca d'impatto al mondo, anche ampliando le categorie beneficiarie di credito in un'ottica di crescita futura. Per questo ha dato vita a un Fondo d'impatto («Fund for Impact») pari a 250 milioni di euro che consente l'erogazione di credito a leva per un totale di 1,25 miliardi di euro ad alcune categorie più svantaggiate.

La prima iniziativa è stata il lancio di «per Merito», un prestito senza garanzie rivolto a tutti i giovani studenti universitari in Italia, che finora ha finanziato 3.240 studenti di 524 atenei, di cui 265 esteri, in particolare Francia, Germania, Olanda, Regno Unito e Stati Uniti, erogando complessivamente 28 milioni di euro. Gli studenti che mantengono un ritmo di almeno venti crediti formativi o l'80% degli esami previsti dal piano di studi nel semestre possono beneficiare del prestito senza fornire garanzie personali o familiari. Gli interessi del prestito, particolarmente vantaggiosi, vengono tutti versati al Fondo di impatto in modo da accrescerne l'efficacia con un meccanismo virtuoso di tipo mutualistico.

Ora Intesa Sanpaolo ha aumentato il proprio impegno sociale avviando, di recente, due nuovi progetti di inclusione finanziaria attraverso il Fondo di impatto: uno dedicata alle madri lavoratrici o imprenditrici e l'altro destinata alle persone ultracinquantenni con difficoltà di accesso alla pensione. «L'impatto è donna: diamo fiducia e opportunità alle donne, vicine e lontane» si articola su due dimensioni. In Italia Intesa Sanpaolo, anche grazie al supporto dei volontari bancari Vobis, metterà a disposizione un prestito alle neomamme lavoratrici, affinché possano mantenere il lavoro e integrare il reddito personale. Inoltre, concederà finanziamenti alle startup di giovani madri che vogliono diventare imprenditrici. In India, invece, Intesa Sanpaolo sosterrà un'iniziativa di microcredito dedicata alle donne e alla famiglia, operata in loco da un partner, CreditAccess, società che dal 2007 si occupa, con grande successo, di finanziamenti per l'avvio o il rafforzamento di microimprese al femminile. In questo modo il gruppo bancario sosterrà la partecipazione delle donne italiane al lavoro (il tasso di occupazione è attualmente al 49%, il secondo più basso d'Europa). Dall'altro lato, aiuterà l'universo femminile indiano ad accedere al credito per avviare o rafforzare microimprese.

La seconda nuova iniziativa si chiama «Diritto alla pensione», un prestito che si rivolge a tre tipi di categorie differenti: disoccupati prossimi al raggiungimento o che hanno raggiunto l'età pensionabile ma non hanno il requisito contributivo, disoccupati che versano volontariamente i contributi ma interrompono i pagamenti a causa di difficoltà economiche e occupati che trovano un accordo di accompagnamento alla pensione (versamento contributi) con il datore di lavoro. Il prestito ideato da Intesa Sanpaolo si concretizzerà in un'erogazione mensile sino alla maturazione del diritto alla pensione di un importo ad essa commisurato per garantire il mantenimento del tenore di vita. L'accesso a «Diritto alla pensione» è possibile a coloro che si trovano in stato di disoccupazione, perfezionano il diritto alla pensione entro 36 mesi dalla data di autorizzazione Inps al versamento dei contributi volontari e si trovano in una determinata proporzione tra età contributiva e anagrafica.

Possono, inoltre, accedere gli occupati che hanno almeno 20 anni di contributi e non più di 5 anni alla maturazione del diritto alla pensione e definiscono un accordo con l'azienda per l'uscita anticipata. La collaborazione tra Intesa Sanpaolo, patronati, sindacati, associazioni datoriali e l'Inps permetterà la verifica della posizione previdenziale di coloro che presenteranno richiesta.

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