Gli investimenti finanziari “prudenti” sembrano non piacere al mercato. Anche nel mercato assicurativo. Il segretario generale di Ivass, Stefano de Polis, in questi giorni si è trovato a svolgere una riflessione su "Come restituire attrattività ai prodotti Vita e alle gestioni separate".
La finanziarizzazione subita negli ultimi anni dai prodotti di risparmio assicurativo ha messo in evidenza tutti i suoi limiti e rischi. Sia nella fase di bassi tassi di interesse che in quella successiva, gli assicuratori non intravedevano nel medio lungo termine scenari di sviluppo proficuo del business, specie delle gestioni separate. Nel primo scenario le fonti di rendimento finanziario delle gestioni erano destinate progressivamente a inaridirsi; nel secondo i rendimenti netti attesi non risultavano competitivi rispetto a strumenti finanziari alternativi, in un quadro di crescente attenzione per il value for money dei prodotti offerti, sovente in regime di consulenza.
Negli ultimi due anni le assicurazioni italiane hanno affrontato una combinazione di maggiori riscatti di polizze e riduzione dei nuovi collocamenti nonché perdite da valutazione sui titoli in portafoglio. Nel 2023, a fronte di riscatti di poco inferiori ai 50 miliardi di euro, gli oltre 1,5 mln di contratti riscattati con riserve inferiori a 50 mila euro hanno avuto un impatto analogo a quello dell’esiguo numero di polizze con riserve superiori a 500 mila euro (rispettivamente 32 e 29% del totale). Sono risultate più esposte ai riscatti le imprese che distribuiscono prodotti attraverso banche e promotori finanziari. Gli indicatori chiave per spiegare le dinamiche e le motivazioni sottostanti alle estinzioni anticipate sono infatti la tipologia di canale distributivo utilizzato e la dimensione delle polizze. Da rilevare che ancora oggi il rapporto tra riscatti e premi rimane elevato (90% medio a fine marzo 2024; 103% quello del canale bancario e dei consulenti), contenendo le risorse finanziarie disponibili per nuovi e più redditizi investimenti.
La discesa dei rendimenti dei titoli obbligazionari sta riducendo le minusvalenze nette non realizzate sugli investimenti, che a marzo erano comunque ancora pari a 13 miliardi (29 miliardi alla fine di giugno dello scorso anno).
Obiettivo protezione
Un’assicurazione sulla vita è un passo importante, da compiere valutando con attenzione tutti gli elementi per poi scegliere il prodotto che meglio si adatta ai tuoi bisogni e alle tue possibilità. L’assicuratore deve metterci in condizione di capire le caratteristiche della polizza che acquisti: i documenti di informativa precontrattuale (DIP) servono proprio a questo.
Il settore vita deve tornare a rappresentare per le famiglie italiane uno strumento centrale per diminuire l’incertezza del futuro. Lo scopo di protezione assume un ruolo centrale per un modello di business assicurativo tecnicamente sostenibile.
L’assicurazione sulla vita è il contratto con il quale il contraente, in cambio di un premio pagato in un’unica soluzione o per un certo periodo di tempo, ottiene l’obbligo dell’assicuratore a corrispondere un capitale o una rendita periodica qualora si verifichi un evento dannoso, generalmente la morte dell’assicurato o il sopraggiungere di patologie e disabilità.
L’importo del premio versato dal contraente, ovvero il costo dell’assicurazione sulla vita, dipende soprattutto dalla probabilità che l’evento assicurato accada, dall’età e dalle abitudini del contraente, dal grado di protezione che desidera e dalla durata del contratto assicurativo, che di solito supera i cinque anni.
Tre tipi di polizze vita
Ci sono tre tipi di “polizze
vita”:Caso morte. Le assicurazioni “caso morte” consentono ai beneficiari di avere un capitale o una rendita nel caso in cui l’assicurato muoia. Per esempio, se hai stipulato un mutuo e sei l’unica o la principale fonte di reddito familiare, puoi tutelare i tuoi cari sottoscrivendo questo tipo di assicurazione. Una difesa.
Caso vita. La polizza “caso vita” garantisce un capitale o una rendita se, a una scadenza predeterminata, l’assicurato è in vita. Dunque, se stipuli un’assicurazione caso vita, investi una somma che poi ti sarà restituita alla scadenza della polizza insieme agli interessi maturati. Un investimento.
Miste. Il capitale assicurato in questo caso viene infatti corrisposto al beneficiario sia in caso di morte che di sopravvivenza allo scadere del contratto. In questi tipi di prodotto in genere è possibile stabilire quanta parte del premio è destinato alla componente “caso vita” e quanta a quella “caso morte”.
I vantaggi di una polizza vita
Chi stipula una polizza vita può versare delle quote aggiuntive oltre a quelle previste dal contratto, così da far crescere il capitale accantonato. In caso di rivalutazione, anno dopo anno prevedono una crescita costante, soprattutto quando l’orizzonte temporale è molto ampio.
Un altro vantaggio è rappresentato dall’esenzione dalle tasse di successione, anche perché escono dall’asse ereditario e si possono intestare a persone diverse dagli eredi.
Le polizze che rientrano nel ramo 1 (ossia i contratti rivalutabili) sono anche esenti dall’imposta di bollo dello 0,20%.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.