Pensioni: aumenti e rivalutazioni nel 2025. Tutto ciò che c’è da sapere

L’Inps ha ufficializzato gli aggiornamenti degli importi, adeguando le pensioni e le prestazioni assistenziali per il nuovo anno

Pensioni: aumenti e rivalutazioni nel 2025. Tutto ciò che c’è da sapere
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Il 2025 porta con sé importanti novità per milioni di pensionati italiani, con rivalutazioni, adeguamenti e possibili cambiamenti nei requisiti di accesso alla pensione. L’Inps ha ufficializzato gli aggiornamenti degli importi, adeguando le pensioni e le prestazioni assistenziali per il nuovo anno. Questo processo ha coinvolto oltre 20 milioni di persone e potrebbe segnare un ulteriore innalzamento dell’età pensionabile, che secondo le stime potrebbe arrivare a 68 anni, con un aumento di 13 mesi rispetto alla normativa attuale. Ecco tutte le novità.

La rivalutazione degli assegni

Per quanto riguarda la rivalutazione degli assegni, il decreto interministeriale del 15 novembre 2024 ha fissato l’indice definitivo per il 2023 al 5,4%, applicato dal 1° gennaio 2024. Questo significa che non sono previsti conguagli per l’anno passato. Per il 2025, invece, l’incremento provvisorio stabilito è dello 0,8%, con la possibilità di un conguaglio successivo nel 2026. L’adeguamento riguarda anche il trattamento minimo pensionistico, che rappresenta il parametro di riferimento per il calcolo delle prestazioni collegate al reddito.

Il sistema di perequazione automatica

Il sistema di perequazione automatica continuerà a funzionare secondo le fasce stabilite: rivalutazione al 100% per le pensioni fino a quattro volte il minimo, al 90% per quelle comprese tra quattro e cinque volte il minimo e al 75% per gli assegni superiori a questa soglia. Nel frattempo, la legge di Bilancio 2025 ha prorogato fino al 2026 l’incremento delle pensioni minime introdotto nel 2022, prevedendo un aumento del 2,2% per il 2025 e dell’1,3% per il 2026. L’INPS ha precisato che tale incremento viene applicato automaticamente, indipendentemente dal reddito del pensionato, e per le pensioni in convenzione internazionale viene calcolato sull’importo lordo complessivo.

I possibili conguagli

Sul piano fiscale, eventuali conguagli sulle ritenute Irpef del 2024 saranno recuperati sulle rate di gennaio e febbraio 2025. Per chi percepisce trattamenti annui fino a 18.000 euro e presenta un debito fiscale superiore a 100 euro, è prevista una rateizzazione fino a novembre 2025.

Le addizionali Irpef regionali e comunali seguiranno la consueta modalità di trattenuta: il saldo per il 2024 sarà recuperato da gennaio a novembre 2025, mentre l’acconto comunale per il 2025 verrà trattenuto da marzo a novembre. Gli importi saranno calcolati in base alle aliquote stabilite da Regioni e Comuni e potrebbero subire variazioni nel caso di nuove delibere locali, con adeguamenti che scatteranno a partire da marzo 2025.

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