Certo Enrico Preziosi si aspettava di festeggiare tutt'altro compleanno, ma il giorno dopo la sconfitta nel derby spegnendo 60 candeline il massimo dirigente rossoblù guarda oltre. Il presidente non ha gradito,come molti tifosi,il mancato schieramento di Leon e, per certi versi, anche l'ingresso in campo di Lucarelli, ma non intende fare processi tecnici. «La gara è sempre stata equilibrata - ha dichiarato - solo un episodio come l'espulsione poteva cambiarla e così è stato. Mi spiace per la nostra gente meritava una bella soddisfazione, ancora una volta i nostri tifosi sono stati grandissimi. Però lo avevo detto che questa partita non sarebbe stata fondamentale per il nostro cammino. Noi siamo al primo anno di serie A e quindi è già motivo di orgoglio stare in una buona posizione di classifica e giocare alla pari con chi invece è nella massima serie da tempo». Calma e gesso dunque perché la squadra può togliersi tante e altre soddisfazioni. «Ora tutti dobbiamo stare tranquilli e continuare su questa strada - ha dichiarato - consapevoli di quello che siamo riusciti a fare fino ad oggi. Perdere un derby ci può stare. L'importante che si guardi avanti e si pensi alla prossima sfida con l'Udinese».
Sulla partita al «Friuli» Preziosi spera si possa ripetere quanto successo all'andata con un bel successo che aprì un mini ciclo. «Sarà dura - ha commentato - ma andremo come al solito a fare la nostra gara. Il Genoa ha dimostrato fino ad oggi di potersela giocare con tutti e di questo sono orgoglioso. Ora dobbiamo conquistare al più presto i punti salvezza». E l'incontro di domenica la squadra comincerà a prepararlo questo pomeriggio quando si ritroverà a Pegli per la ripresa degli allenamenti. Non prima però di aver analizzato cosa non ha funzionato nella stracittadina. Intanto la forza realizzativa nel primo tempo quando si è costruito molto e si è concluso poco con un Marco Di Vaio bravo solo in unoccasione, quella del primo minuto e poi lentamente a svanire a differenza di un Marco Borriello in forma straordinaria, ma ancora una volta troppo isolato. Ma Gian Piero Gasperini dovrà anche analizzare la sofferenza patita da sulla corsia di sinistra con Danilo incapace di frenare le incursioni di Maggio.
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