Marcello Chirico
«Oggi, a Milano, cè letizia nellaria». La battuta - diciamolo, azzeccatissima - lha fatta, col suo solito sorriso sardonico e finestrato, Ignazio La Russa, tra i primi ieri mattina a solcare il pavé di piazza della Borsa e a partecipare alla tanto attesa «prima» politica di Letizia Moratti, da ieri finalmente candidato ufficiale della Cdl per Palazzo Marino. «Come volevasi dimostrare», ribadisce ironico La Russa, anche se la suspense è stata altissima. Adesso però è deciso: sarà lei, la «ministra», a correre per il dopo-Albertini. E dalla Cdl, alluscita da Palazzo Mezzanotte, è stato tutto un levarsi di peana. «Candidato giusto». «Candidato ideale». «Candidatura di alto profilo». «Candidato di spessore morale, intellettuale e politico». «La migliore candidatura possibile». Ma allora, perché tanto ritardo cè stato nel suo annuncio? Ci ha provato a spiegarlo lassessore regionale allambiente Domenico Zambetti, così: «Si dice che il rumore non fa bene, e la Moratti è stata brava a lavorare in silenzio, preparando una piattaforma che punta allascolto della gente». Un silenzio tattico, insomma, per potersi preparare meglio alla sfida.
«Oggi ho visto una persona disponibile, che vuole lavorare per la città» ha sottolineato lassessore regionale Maurizio Bernardo (Fi), «il candidato - ha aggiunto il suo collega comunale Giovanni Bozzetti di An - che ridarà ai cittadini lorgoglio di essere milanesi, nonostante i soliti gufi». «Sarà la prima cittadina dei milanesi», parola di Sandro Bondi, coordinatore nazionale di Fi.
Della Letizia tutti, nella Cdl, hanno sempre apprezzato finora lalta professionalità, la determinazione, la sicurezza. Da ieri mattina si è aggiunto pure il suo lato meno consueto. «Leggendo la sua lettera ai cittadini ha toccato il cuore dei milanesi, non solo per le lacrime dettate dallemozione ma anche per le parole e i modi sereni con cui ha letto quella bozza di programma elettorale» rileva il vicesindaco Riccardo De Corato. «La sua commozione odierna è il contrario dellimmagine che le è stata dipinta addosso - la nota del governatore, Roberto Formigoni -: non è affatto una donna di ghiaccio, ma una figlia di Milano. Ha dimostrato di possedere una grande voglia interiore e si è presentata nel modo migliore possibile: ha tutti i numeri per vincere e diventare un ottimo sindaco».
Pro-Letizia non potevano non schierarsi poi le «quote rosa» della Cdl, a cominciare dalla coordinatrice azzurra Mariastella Gelmini che non ha esitato a parlare di «candidatura-novità, nel segno del rinnovamento, la città ha bisogno di una come lei». Di un sindaco-donna che abbia «tenacia e pragmatismo, comè tipico di noi donne», la sottolineatura molto partisan della «tosta» vicepresidentessa regionale Viviana Beccalossi. «E finalmente Milano avrà un sindaco donna», ne è iperconvinta Tiziana Maiolo, altra «rossa» come Letizia. La coordinatrice di An, Cristiana Muscardini, ha già individuato una novità nei «3.900 blog aperti su Internet per il contatto diretto coi cittadini, fondamentale per far nascere una nuova Milano». «Città a cui la Moratti darà un contributo prezioso, dopo aver dimostrato le sue eccezionali capacità di governo», secondo la socialista Chiara Moroni.
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