Il primo scudetto ha 110 anni

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Il primo scudetto ha 110 anni

Due terzini, tre mediani e cinque attaccanti 110 anni fa conquistavano il primo scudetto della storia del calcio italiano. Così il Genoa domenica 8 maggio 1898 si forgiava del titolo di campione d'Italia battendo in finale l'International Torino per 2-1 dopo i tempi supplementari. La ricorrenza è stata ricordata dalla Fondazione Genoa che ha ricostruito quella storica partita incrociando più fonti grazie al meticoloso lavoro del responsabile scienfitico della Fondazione, il professor Stefano Massa. Decisiva in quel match fu la rete di Leaver, ma soprattutto, secondo le cronache del tempo, la difesa considerato che i migliori furono giudicati il portiere Baird, i terzini De Galleani e Spensley e il mediano destro Pasteur.
Storia come quella che vorrebbe fare Marco Borriello con quel ventesimo gol che ancora non arriva. Ieri il capocannoniere del campionato è apparso in grande spolvero a Pegli sotto gli occhi di Gian Piero Gasperini. «Questo fatto del record non lo rende sereno - ha dichiarato il tecnico - e anche i compagni lo cercano continuamente. Sono convinto però che riuscirà a centrare i suoi obiettivi». L'allenatore rossoblù, ospite martedì sera della trasmissione 'Gradinata Tv' in onda su Primocanale, ha lanciato un appello per la partita con la Lazio: "Voglio vincere per difendere l'ottavo posto e spero che lo stadio sia pieno". Ma il tecnico di Grugliasco ha parlato anche delle strategie di mercato. «I nomi li fate voi - ha commentato - anche se non è un segreto che Guberti, Lanzafame e Lodi ci piacciano. Stiamo però lavorando anche sul mercato estero meno monitorato. Lì si possono fare ancora affari». Gasperini non è entrato nel merito delle eventuali cessioni di Borriello e Konko, ma ha fatto capire che il nocciolo del gruppo va confermato. «Credo che si debba partire da questa base - ha aggiunto - e che vendere per acquistare delle incognite non siano opportuno. Comunque sono sicuro che se ci saranno delle cessioni il presidente reinvestirà il ricavato». Nonostante le voci ha poi confermato il suo futuro in rossoblù. «Il Genoa dopo le grandi - ha concluso - credo che sia una società che possa costruire qualcosa di importante come la piazza testimonia. Resto qua per questo».
In tema di feste intanto c'è da segnalare la serata conclusiva di 'Balliamo, cantiamo, recitiamo in…genoano' promossa da ACG e Provveditorato agli studi che martedì sera ha riempito il teatro della Corte.

Festa martedì anche in Regione dove il Genoa Club Dipendenti Regione ha accolto i giocatori rossoblù De Rosa e Wilson alla presenza dell'assessore allo sport Morchio e del Reggente della Fondazione il professor Andrea D'Angelo.

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