Che l'autobiografia del (ex) principe Harry sarebbe diventata un bestseller era largamente prevedibile. Però «quanto», lo era un po' meno. Nella settimana di uscita ha venduto in Italia la bellezza di 70mila copie più spiccioli. Veramente un numero da record che nemmeno Cinquanta sfumature di grigio nel momento di massimo successo.
Ovviamente non si può giudicare l'andamento di un libro dalla prima settimana (anche se 70mila copie in Italia sono considerabili un successo anche su base annua) ma se la marcia di conquista di Sua Altezza reale proseguirà a questo ritmo in libreria, potrebbero bastare poche settimane per farne il libro più venduto del 2023 o giù di lì (diciamo che l'entrare in top ten annuale è pressoché garantito già ora).
Allora viene quasi automatico chiedersi come sia possibile un successo del genere, che ipoteca a gennaio tutto l'anno a seguire. Da un lato ovviamente c'è la complessa vicenda della Casa reale inglese che appassiona moltissimo. Poi c'è l'idea forte del titolo inglese Spare rinforzata dal sottotitolo dell'edizione italiana Mondadori: Il minore. «Spare» suona come pezzo di ricambio. E cosa voglia dire essere il fratello minore di una famiglia dove si è in tanti, ci sono tanti obblighi ma c'è un trono solo, resta evidente a tutti. Abbastanza per scatenare la più feroce curiosità, anche senza ricordare che la madre del Nostro era Diana la «principessa del popolo». Tutto questo non basterebbe però a far andare lontano il libro, almeno sul lungo periodo. Ma questa biografia è «auto» sino ad un certo punto. Harry a più riprese ammette nel libro, con grande sincerità, di essere culturalmente non proprio una cima. Ma lo ammette con la scrittura magnifica del premio Pulitzer J.R. Moehringer (già autore di Open di Andre Agassi) che è universalmente noto come il ghost writer più bravo e meno ghost del mondo. Insomma, in vetta alla classifica c'è un libro che è anche gossip ma è scritto come si scrive la letteratura. Come sussurra qualche agente letterario un po' fuori dai denti: «È scritto splendidamente, avercene autori così».
Con buona pace dei tanti che rosicano e stroncano ciò che piace al vulgo. La vendetta - sì c'è inevitabilmente della vendetta in questo libro - è un piatto che va consumato freddo? In questo caso è consumata in punta di penna e copie infinite.
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