La Pro Recco vince anche la gara «2» della finale scudetto di pallanuoto: 10-9 (2-2, 1-1, 3-2, 2-3, 1-2, 0-0) dopo i tempi supplementari. Una gara eccezionale, per intensità e bel gioco prodotto da entrambe le squadre. Senza dubbio la partenza sprint della Leonessa ha fatto intuire da subito che espugnare il Palasystema non sarebbe stato facile. Un difesa attentissima, un pressing asfissiante, la voglia di andare per lo meno a gara «4»: queste le motivazioni della Brixia che ha impegnato allo spasimo la Pro Recco in questa gara due. In più, inutile negarlo, non ha soddisfatto, come in altre occasioni, larbitraggio dei croati Tomic e Vuletic, che hanno lasciato troppo correre: un mix che ha così avvalorato le parole profetiche di Porzio che alla vigilia andava ripetendo «sarà durissima». Così si spiega la partenza razzo della Brixia, perfezionata in rete dallo spagnolo Molina dopo soli 26 di gioco. Qui il Recco non si scompone: anzi attacca, incalza, poi subisce ma replica sempre con tempismo, forse commettendo qualche errore di troppo in attacco, ma senza mai dare, però, limpressione di cedere. La prima frazione termina così in parità: Udovicic pareggia, Kasas va a +1, Herceg mette la seconda palla alle spalle di Tempesti e pareggia i conti prima che suoni la sirena.
Avaro di reti il secondo tempo, anche questo finito in parità (1-1): Madaras realizza in superiorità (fin qui il Recco è un disastro), poi Molina fulmina il portiere della nazionale ed a metà gara il risultato è ancora in parità: 3-3. Porzio è agitato: «Giochiamo luomo in più troppo veloci, e con poca cattiveria». Ed in affetti nel terzo quarto il Recco paga i troppi errori: Benedek segna a uomini pari, poi il Brixia infila per tre volte Tempesti (Rath, Binchi e Van Der Meer ) quindi accorcia il doppio svantaggio Benedek. Ma la determinazione del Brixia mette le ali ai suoi: Molina (senza dubbio il migliore in vasca) riporta a +2, Roberto Calcaterra a +3. Recco in crisi? Senza dubbio latita il gioco collettivo, ma grazie alle sue individualità riapre la gara con Vujasinovic e Felugo. A 4 dal termine il risultato è sull8-7. Finale di gara convulso: Benedek trova il pari (8-8), fra i pali Tempesti e Ferrari si producono in alcuni interventi incredibili. E si va ai supplementari: da ansia.
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