Pro Recco in finale, ma quanti brividi

Pro Recco in finale, ma quanti brividi

La Pro Recco batte 10-9 (2-1, 3-1, 2-3, 3-4) l’Olympiakos Pireo e conquista la finale in programma domani. Una vittoria quella del Recco giunta a pochissimi secondi dal termine dell’incontro, grazie ad una rete-spettacolo di Maurizio Felugo, che con un «missile» da oltre nove metri, ha sorpreso il portiere ellenico Deligianis. Ma è stata una partita dai due volti quella dei biancocelesti. Partenza contratta, la Pro non decolla. Bene, invece, nelle prime battute Stefano Tempesti, che si è rivelato nel corso della gara determinante nel difendere la porta del Recco, nonostante abbia subito la prima rete dell’incontro (gran gol di Afroudakis), ma sempre sicuro un ogni intervento che l’ha visto protagonista.
Poi il Recco rinviene: ma è il fenomeno Vujasinovic che prende per mano i compagni di squadra e portarli, rete dopo rete, a condurre di tre reti la gara. A fine di secondo tempo la Pro conduce 5-3. A metà del terzo 7-4. Sembra fatta. Ma ecco che il gioco lento, ma incalzante dei greci incomincia a dare i suoi frutti. Il Recco sembra scivolare piano piano fuori della partita. Non chiude più bene in difesa, i greci, che per due tempi non sono mai riusciti ad impensierire Tempesti, incominciano a fare male.
All’inizio di quarta frazione c’è solo una rete fra le due squadre: 7-6, che poi diventa 8-6 grazie ancora a Vujasinovic. Che poi deve lasciare la gara per raggiunto limite di falli. Recco in balia della furia ellenica negli ultimi minuti di gara: Komadina (mancano due minuti al termine) trova il primo pareggio, poi «Sandrone» Calcaterra allunga, ma Ntoskas rimette tutto in parità. Quindi Felugo segna la decima ed ultima rete.
A segno per il Recco Vujasinovic 3, Felugo 2, Figlioli, Kasas, Bettini, Calcaterra e Sottani 1, per l’Olympiakos Ntoskas e Afroudakis 3, Komadina 2, Santa 1. A fine gara è raggiante Pino Porzio tecnico della Pro Recco: «Abbiamo sofferto all’inizio, non c’è dubbio. Nelle Final Four, soprattutto quando si gioca in casa la partita più delicata è la semifinale.

C’è pressione, tensione. Ma la squadra è partita bene. Ha giocato. Poi ha creduto di aver vinto la partita e si è fermata. C’era molta ansia di chiudere la gara. Per fortuna alla fina siamo usciti fuori con grande qualità».

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