Miracolose fonti di giovinezza o pericolo per la salute? I cosmetici, spesso frutto di sofisticate ricerche scientifiche sono ormai prodotti «hi tech». Ma allo stesso tempo prestano il fianco ad accuse e campagne mediatiche. Il processo a creme e rossetti è fatto di sostanze dal nome impronunciabile, marketing spregiudicato e bufale su presunti «veleni» per la pelle che invadono il web. Di industrie milionarie che esportano in tutto il mondo e di associazioni dei consumatori sempre all'erta in difesa della salute. Per tutti i punti di riferimento sono identici: i paletti fissati dal Comitato scientifico della Commissione europea e i test sulla sicurezza di prodotti e materie prime. Tenendo conto che in questo settore gli aggiornamenti sono continui. Ogni anno ci sono ingredienti che finiscono fuorilegge e altri «promossi» perché sicuri. Quello che segue è un processo alle sostanze più discusse, riportate nella lista degli ingredienti in etichetta, che in questo settore è conosciuta con l'acronimo Inci (vedi anche la scheda a fianco).
INTERFERENTI ENDOCRINI
Sono gli «imputati» più recenti, utilizzati ampiamente per le loro molteplici proprietà (da quelle emollienti a quelle profumanti). Si tratta di sostanze che sono in grado di interferire con il nostro sistema ormonale e possono alterarne il funzionamento. Accusa: i danni potenziali di queste sostanze sono gravi: problemi riproduttivi, disturbi del comportamento nei bambini, insorgenza di alcuni tipi di tumore. «Consideriamo dubbi questi componenti - spiega Eden Lorenzetti, esperta di Altroconsumo -, perché gli studi sono ancora in corso e l'entità dell'interferenza sull'organismo non è ancora chiara. Visto che si tratta di diverse sostanze con cui entriamo in contatto quotidianamente attraverso varie fonti, è meglio evitarle se possibile nei cosmetici. Sconsigliamo gli interferenti, quando sono contenuti in cosmetici che restano a lungo a contatto con la pelle, ad esempio le creme corpo, che non si risciacquano». Anche se sono ammessi dalla normativa europea, in particolare Altroconsumo considera più a rischio il propylparaben e il butylparaben.
Difesa: «Gli interferenti endocrini si trovano quasi ovunque, nel cibo e nell'ambiente - aggiunge Lorenzetti -. I cosmetici sono solo una delle fonti, di certo non una delle più importanti». Roberto Gorni, esperto di Cosmetica Italia, l'associazione dei produttori, parte da una premessa: «La normativa Ue sui cosmetici mette al primo posto la protezione della salute. Se un rischio è anche solo potenziale, l'ingrediente viene vietato. E la definizione delle regole è in continua evoluzione». Le novità scientifiche e del mercato incalzano. «Per quanto riguarda gli interferenti, siamo sempre in cerca di aggiornamenti - continua - ed è vero che gli studi sono in corso. Neppure gli scienziati hanno definito quali siano e che tipo di azione abbiano. Intanto vale il principio generale dei paletti Ue». I due segnalati da Altroconsumo? «La Commissione li ha rivalutati recentissimamente e ne ha ridefinito i limiti di utilizzo. Entro questi limiti è stato stabilito che sono sicuri».
PARABENII
parabeni sono conservanti e i conservanti sono indispensabili per evitare che i cosmetici si deteriorino. I prodotti ricchi di acqua infatti rischiano una contaminazione di microbi.Accusa: questi ingredienti sono diventati una moda al contrario. È divenuto un trend dichiarare di non averci nulla a che fare, perché farebbero male. Una demonizzazione legata agli slogan «no chimica». Difesa: la cattiva fama è ingiustificata. «Se usati nei limiti e con le restrizioni della normativa Ue sono totalmente sicuri», sottolinea l'esperto di Cosmetica Italia, che parla di «evidenza scientifica». Aggiunge Gorni: «In passato ci sono stati dubbi su certi parabeni cosiddetti ramificati, ormai proibiti. Quelli usati oggi, con precise percentuali, non danno alcun problema». Puntualizza Lorenzetti: «Sicuramente i parabeni non sono tutti uguali. Alcuni non destano preoccupazione nelle concentrazioni consentite. Su altri, come i due citati tra gli interferenti, persistono dubbi riguardo all'uso quotidiano in prodotti che restano a lungo a contatto con la pelle».
FILTRI UV
Accusa: Altroconsumo consiglia a chi fa largo uso di cosmetici, comprese le creme solari, di evitare l'ethylhexyl methoxycinnamate, un filtro Uv molto diffuso. «Spesso i filtri Uv sono critici - precisa l'esperta -. Meglio evitarli quando non ce n'è bisogno, in particolare appunto l'ethylhexyl methoxycinnamate, che è un potenziale interferente endocrino. Naturalmente la protezione è fondamentale quando ci esponiamo ai raggi solari».Difesa: «I filtri Uv non devono essere demonizzati - dice il chimico farmaceutico di Cosmetica Italia -. Sono strettamente regolamentati dall'Ue secondo il principio generale no data-no market. Significa che se non ci sono dati sufficienti per essere sicuri su una sostanza, questa non può essere utilizzata». In dubio pro salute, insomma. A proposito di revisione continua della lista delle sostanze permesse dalla Commissione europea, da sottolineare la novità relativa a un conservante finora usato: il methylisothiazolinone. Sta subendo una nuova valutazione e sarà probabilmente presto vietato nei prodotti non da risciacquo. Inoltre la percentuale lecita verrà rivista al ribasso.
OLI MINERALI
Sono ingredienti di origine petrolchimica (come petrolato o paraffina liquida) che per poter essere usati devono avere un alto grado di purezza. Devono cioè essere privi di residui pericolosi.Accusa: una recente ricerca di un'associazione di consumatori tedesca ha trovato livelli di guardia di questi residui in cosmetici di uso comune, anche per bambini. «Dati i risultati di questo studio indipendente - spiega Lorenzetti -, in attesa di sviluppi, consigliamo per principio di precauzione di evitare tali sostanze ad esempio nei prodotti per labbra che vengono applicati più volte al giorno e in parte ingeriti». Difesa: «Se i residui ci sono, significa che sono fuorilegge - ribatte Gorni -. Il divieto è tassativo e molto chiaro. Il grado di purezza fissato dalla normativa garantisce la sicurezza di questi ingredienti. C'è una percentuale massima di residui da non superare, perché il livello zero non è possibile. Sotto questa soglia i valori, se riscontrati, non sono né significativi né pericolosi».
PROFUMI E FRAGRANZE
Amati e utilizzatissimi possono scatenare allergie. Devono essere segnalati con evidenza. Accusa: occorre fare attenzione, ci sono 26 fragranze comunemente identificate come allergeni. «Possono essere anche di origine naturale e si possono trovare anche in prodotti acquistati in farmacia», avverte Lorenzetti. Pure i cosmetici per bambini sono profumati, ma non sarebbe opportuno esporre i bimbi a ingredienti che possono innescare sensibilizzazioni. Tra le fragranze più diffuse: linalool, limonene, geraniol.
Difesa: in una persona predisposta, sulla carta, qualunque sostanza può causare allergia. I 26 segnalati sono solo quelli che la scatenano più frequentemente. In passato erano compresi sotto la dicitura generica «parfum», oggi sono estrapolati ed elencati nello specifico.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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