Processo breve, Colle: "Valuterò" Alfano al Quirinale per spiegare

Il presidente della Repubblica, da Praga, non si sbilancia sul proveddimento che accorcia i processi approvato ieri alla Camera. Ma si muoverà in anticipo rispetto alla prassi costituzionale che prevede che l'esame del Quirinale avvenga a legge approvata. Berlusconi: "Chiariremo con Napolitano. Ora avanti con le intercettazioni". L'opposizione, dopo il Vietnam e la sconfitta alla Camera, promette battaglia al Senato. Il Pd: "Non faremo calendarizzare la legge". E Cicchitto, capogruppo del Pdl a Montecitorio, chiede un intervento a Fini contro la Bindi

Processo breve, Colle: "Valuterò" 
Alfano al Quirinale per spiegare

Praga - Né sì, né no. Ma si farà carico del problema a tempo debito. Anzi, anche prima. In anticipo anche rispetto alle prerogative costituzionali. Il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha intenzione di verificare gli effetti della prescrizione breve prima ancora della sua approvazione finale da parte del parlamento. A chi gli chiedeva infatti cosa pensasse delle molte preoccupazioni espresse dal Csm e dalle famiglie delle vittime di Viareggio sul fatto che la legge possa fare saltare molti processi, il Capo dello Stato, a margine dell’inaugurazione della ristrutturata stazione centrale di Praga, ha detto: "Valuterò i termini di questa questione quando saremo vicini al momento dell’approvazione definitiva in parlamento".

Il Quirinale corregge Fonti del Quirinale sottolineano che interpretare le parole del Capo dello Stato pronunciate oggi a Praga "come un annuncio di un intervento preventivo" riguardo alla legge sul processo breve "è del tutto arbitrario". In ambienti del Quirinale si osserva che l’espressione "vicini al momento" significa che il capo dello Stato "comincerà a esaminare il testo alla vigilia della decisione che gli toccherà prendere a proposito della promulgazione" si fa notare. Pertanto "interpretare le sue parole come l’annuncio di un intervento preventivo è del tutto arbitrario".

Berlusconi: "Chiariremo tutto" Dobbiamo "chiarire" con il Colle è spiegare bene gli effetti di questo provvedimento. Così Silvio Berlusconi nel corso del vertice a Palazzo Grazioli è tornato sulla necessità di avviare "dialogo" con il capo dello Stato, dicendosi convinto che anche Napolitano comprenderà le ragioni del provvedimento. "Bisogna convincerlo e sono sicuro che riusciremo a farlo". Il capo dello Stato si convincerà che la legge non va contro la Costituzione, sottolinea il Cavaliere. "È un provvedimento che non influenza minimamente i grandi processi come quello sulla strage di Viareggio".

Avanti con le intercettazioni "La maggioranza ha i numeri per varare le riforme, giustizia e intercettazioni in testa. Lo ha dimostrato il voto di ieri sul processo breve". Berlusconi, riunendo a pranzo i vertici di maggioranza, invita ad andare avanti a tamburo battente sulle riforme, "grazie ai numeri che sono dalla nostra parte e che cresceranno ancora, come certificato dal voto di ieri a scrutinio segreto". Il premier, spiegano i presenti, è convinto che su alcuni temi specifici, come la riforma della giustizia e le intercettazioni, molti nell’opposizione alla fine convergeranno con la maggioranza, perché sono riforme necessarie e sentite dalla gente che " è stanca di non avere una giustizia giusta e di essere spiata al telefono". Dunque, avanti tutta, "i numeri ci sono e dobbiamo saperli usare al meglio e a nostro vantaggio" avrebbe insistito il capo del governo.

Cicchitto contro la Bindi Il capogruppo del Pdl a Montecitorio Fabrizio Cicchitto ha inviato una lettera al presidente Gianfranco Fini chiedendogli un "intervento pubblico in aula" nei confronti della vicepresidente Rosy Bindi per i fatti avvenuti in aula ieri durante e dopo il voto finale sul testo sulla prescrizione breve. Cicchitto definisce "gravissimo" quanto è accaduto ieri in aula, invocando un intervento in proposito della presidenza della Camera. Quanto Bindi ha detto nei suoi confronti, sostiene Cicchitto nella sua lettera, sono "falsità", aggiungendo tra l’altro di non essere stato allontanato a suo tempo dal Psi.

L'Anm sulle barricate Secondo Luca Palamara "sono minimo 15mila i processi che verranno cancellati e uccisi". "La legge sulla prescrizione breve approvata dalla Camera è un’amnistia permanente per numerosi gravi reati, come la corruzione, l’evasione fiscale, la truffa, la truffa ai danni dello Stato, l’appropriazione indebita, l’omicidio e le lesioni colpose, quelli in materia di ambiente e di infortuni sul lavoro" afferma una nota dell’Associazione nazionale magistrati, che prosegue: "In tutti i paesi occidentali l’inizio del processo impedisce la prescrizione dei reati. In Italia, invece, i brevi termini di prescrizione sono un incentivo per l’imputato ad allungare i tempi del processo, in quanto il termine decorre persino dopo una condanna in primo grado e in appello". Per l’Anm: "Con queste norme, per una corruzione gravissima o per una frode fiscale per milioni di euro scoperte a distanza, ad esempio, di quattro o cinque anni dal fatto, l’imputato avrà la certezza dell’impunità per l’impossibilità di celebrare tre gradi di giudizio nel breve termine residuo. Non solo: avrà diritto anche alla restituzione del profitto del reato sottoposto a sequestro. Questa legge viola il principio di eguaglianza: l’omicidio commesso da un incensurato si prescrive prima di un furto commesso da un recidivo; per lo stesso reato commesso da due persone, una incensurata e l’altra no, si potrà arrivare alla prescrizione per l’una e alla condanna per l’altra". Secondo l’Anm: "In questi anni non è stato fatto nulla per assicurare una giustizia più rapida e più efficiente, mentre oggi si approva a tamburo battente una legge che uccide i processi e nega giustizia alle vittime dei reati. La prescrizione del reato è una resa dello Stato di fronte al crimine, è un’ulteriore offesa alle vittime del reato, è una sconfitta per la giustizia".

Il Pd: "Non faremo calendarizzare la legge" Il processo breve? "Non glielo faremo calendarizzare. Ricorreremo a tutti gli strumenti a nostra disposizione" dice la presidente dei senatori Pd, Anna Finocchiaro, parlando con i giornalisti a Palazzo Madama, all’indomani del via libera della Camera. Secondo la Finocchiaro "il presidente Schifani dovrà arrivare ad una composizione della questione". Sulla calendarizzazione del processo breve, l’esponente del Pd ironizza: "C’è forse qualche altro provvedimento più importante del processo breve?", ma poi spiega seria: "Prima del processo breve ci sono due provvedimenti importanti, quello sulla corruzione e quelli in materia di antimafia. Sono già in commissione e ci auguriamo che il governo non utilizzi la commissione Bilancio per bloccarli. Non c’è ragione - prosegue - perché il processo breve passi davanti a questi provvedimenti. Tanto come dice Paniz, il processo breve non è una norma che interessa Berlusconi e quindi non è prioritaria".

L'Idv: "Anche la Cei contraria" "Anche la Cei boccia senza appello la prescrizione breve: è il definitivo colpo di grazia alla finta riforma della giustizia perché questa norma, ormai è innegabile, non serve al Paese ma solo a cancellare i reati di Berlusconi. Come accadde per Catilina in Senato, attorno al governo si è fatto il vuoto". Lo afferma il capogruppo dei Senatori Idv, Felice Belisario, riferendosi a quanto scrive l’Avvenire stamane. "Se il premier - aggiunge Belisario - confidava di poter evitare almeno la condanna del mondo cattolico, ha fatto un grosso errore di valutazione: la prescrizione di massa è un atto immorale e i cittadini non glielo perdoneranno mai. Sottrarre a chi è stato vittima di gravi reati o grandi tragedie anche la possibilità di avere giustizia è un abominio di cui nessuno vuole rendersi responsabile, a parte i soldatini del premier". Secondo Belisario, "per questo il governo è stato isolato da tutti, forse riuscirà a salvare Berlusconi ma sarà bollato di infamia dalla storia.

Continueremo a opporci nelle piazze, con una costante mobilitazione sociale, alla politica ad personam del centrodestra che sta mandando a rotoli il Paese. E ora che la prescrizione breve passerà all’attenzione del Senato - conclude Belisario - l’IdV è pronta a dar battaglia".

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