Marianna Bartoccelli
da Roma
Ci risiamo? Pare proprio di sì secondo Sandro Bondi, che alla notizia del rinvio a giudizio di Silvio Berlusconi e David Mills nellinchiesta stralcio sui diritti Mediaset, ha immediatamente messo in connessione il calo di popolarità del governo Prodi con liniziativa della magistratura milanese. «Ancora una volta - sostiene il coordinatore di Fi - le lancette dellorologio della magistratura politicizzata si sono sincronizzate ai tempi della politica, e in particolare rispetto alle difficoltà e alla crisi dellattuale governo. Fino a quando il popolo italiano sopporterà tutto questo?». Della stessa idea Paolo Bonaiuti, portavoce di Berlusconi: «Il processo di Milano? È un altro colpo basso contro Silvio Berlusconi che non ha niente a che fare con la giustizia e molto con la politica». Così anche per Renato Schifani: «La verità è che quello di oggi è lennesimo polverone, creato ad arte al ritmo di uno a settimana, per distrarre lopinione pubblica dai disastri di una Finanziaria che i cittadini stanno sonoramente bocciando ogni giorno. Un giudizio senza rinvio da parte degli elettori che per Prodi è già una condanna». Guarda più alla dinamica processuale Fabrizio Cicchitto, vice coordinatore degli azzurri che, ricordando come su questo caso ci fosse un giudizio in Cassazione proprio sulla ricusazione del giudice per ludienza preliminare, afferma: «Più che la culla, lItalia sembra diventata la tomba del diritto. È chiaro che una parte della magistratura non può badare a sottigliezze come le norme e i codici quando sul terreno della politica è in corso una battaglia durissima».
Anche da altri leader del centrodestra arrivano parole dure contro la decisione del gip di Milano. «Siamo stanchi di ripetere una cosa ovvia: Berlusconi rimonta, i giudici si mettono allopera» afferma Gianfranco Rotondi, segretario della Dc. Si tira fuori dalle valutazioni politiche Pierferdinando Casini, che afferma: «Prima che una condanna passi in giudicato vige sempre la presunzione di innocenza. E non faccio certo uneccezione per Berlusconi». Il portavoce di An Andrea Ronchi esprime «piena solidarietà al presidente Silvio Berlusconi. È il solito film che non ha neanche il consenso degli spettatori». Pochi i commenti a sinistra: «In attesa dellesito giudiziario», Franco Giordano non rinuncia a sottolineare che «quello che emerge come problema strutturale è quello del conflitto dinteressi». Più che entrare nel merito della vicenda Massimo Brutti, responsabile giustizia dei Ds, difende i magistrati che secondo lui sono in realtà denigrati dallopposizione. Poche battute quelle di Luciano Violante dei Ds: «Non mi interessa, spero che interessi Berlusconi e i suoi avvocati».
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