Nei tre mesi dall'inizio della scuola, in Lombardia, sono già tre gli episodi di violenza contro gli insegnanti nelle scuole della nostra regione. E tutti e tre non «a parole». Il dato è emerso nel corso dell'incontro tra il ministro Giuseppe Valditara con una rappresentanza di dirigenti scolastici, docenti e personale Ata, in occasione della presentazione della «Giornata nazionale di educazione e prevenzione contro la violenza nei confronti del personale scolastico» che si terrà questa domenica. «Per la prima volta viene dato rilievo formale e istituzionale al tema della violenza nei confronti del personale scolastico», ha sottolineato il ministro. La Lombardia per ora occupa il secondo posto (a pari merito con il Lazio) sul podio che vede l'Emilia Romagna (con 2 casi) al terzo posto e in testa la Campania (con 4 casi). In totale nell'anno in corso sono già 19 i casi accertati di violenza contro il personale scolastico nel nostro Paese. Erano stati ben 68 nell'anno scolastico passato, con i 6 casi della Lombardia (tanti quanto la Sicilia), superata dai 7 episodi registrati nel Lazio e in Calabria e gli 8 della Puglia. Dall'analisi è stato evidenziando un preoccupante crescendo degli atti di violenza scatenati contro il personale: se infatti nel '24-25 sono stati 68 i casi, l'anno scolastico precedente (il 2022-'23) erano stati praticamente la metà in Italia (cioè 36) gli episodi denunciati, di cui sempre 6 in Lombardia (3 hanno riguardato la violenza fisica e tre quella verbale) ma abbastanza da mettere la nostra regione al primo posto sul podio di quell'anno. Nel sondaggio è stato evidenziato come le aggressioni sono percepite in forte aumento, sia da parte di genitori che di alunni, ma anche quelle verbali e online tra ragazzi. In questo senso è stato ricordata la riforma del voto in condotta per responsabilizzare gli studenti e restituire autorevolezza ai prof. «Le sanzioni non sono concepite per il gusto sadico di punire, di voler sanzionare o reprimere per reprimere, ma sono pensate per migliorare, educare e far crescere. E perchè il ragazzo possa capire lo sbaglio fatto», ha detto Giuseppe Valditara, ministro dell'Istruzione e del Merito, che ieri nell'occasione ha ribadito l'importanza dell'idea «dell'autorevolezza che è fondamentale. Nessuna autorità può reggersi senza autorevolezza e della vostra autorevolezza dovete essere consapevoli innanzitutto voi insegnanti - ha sostenuto - poi devono esserne consapevoli i giovani e le famiglie, la società e la politica tutta».
Autorevolezza che, ha insistito, «non ha nulla a che vedere con la deriva dell'autoritarismo». Il ministro ha rivendicato le misure adottate, «che vanno in questa direzione» e che «cercano di ridare autorevolezza sociale, dignità sociale a una figura strategica fondamentale» ha concluso.
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