Il Prof più serioso d'Italia è già macchietta sul web

Imperversa il "Monti Phyton": dalle banche al privato, SuperMario oggetto di freddure irriverenti. Alla faccia della sua compostezza

Il Prof più serioso d'Italia è già macchietta sul web

L’ultima è questa.«Monti è talmen­te istituzionale che quando è nato si è congratulato con la madre». Oppure questa. «Nella squadra di governo Di Paola, Cancellieri, Severino, Terzi, For­nero, Balduzzi, Clini, Milanesi, Giarda. L’unico precedente simile è il Foggia di Zeman». Eccolo. Il premier bocconia­no, con la sua truppa di professoroni, si sta lentamente guadagnando le atten­zioni della satira. È il segno che ormai è davvero uno che conta. Che ci vai a fare a Palazzo Chigi se nessuno racconta barzellette su di te? Neppure una battu­ta, uno straccio d’aforisma. È come un giapponese che viene in Italia senza macchina fotografica. Non ha visto nul­la.

Mario Monti è il vicino di casa che spunta inaspettato da chissà quale quartiere lontano. Nessuno lo conosce davvero bene, ma intanto lo salutano, sorridono, è un signore tanto distinto, davvero a modo, sembra una così bra­va persona. Intanto lo studiano,s’incu­riosiscono, chiedono che fa. E’ un pro­fessore, anzi di più un rettore, scrive sul giornale, va tutti i giorni a messa e la do­menica lavora. Ma in tv? No, no, in tele­visione non tanto. Ecco così che piano piano in Italia si va sviluppando la «monteide», la narrazione del meravi­glioso mondo del professor Monti, par­don rettore, e si inseguono gli aforismi, le battute di spirito, gli aneddoti, le cu­riosità, le manie, i caratteri del perso­naggio. Il nuovo vicino di casa è ormai uno di noi. Sappiamo già quasi tutto quello che c’è da sapere.Non l’essenzia­le, ma i contorni gustosi. Il rettore è un loden verde.È british,parla english,leg­ge economist, passa in Goldman, sente Obama, vede Merkel, saluta Sarkò. Il rettore è austero e serio, ma con la fred­dura in tasca quando serve. È europeo, tanto europeo, molto europeo, solo la macchina è italiana perché fa rappre­sentanza. Monti consulta, Monti prov­vede, Monti stravede. Monti ha un bi­glietto d’ingresso pronto per il Quirina­le. E intanto nei bar, negli uffici del quar­tiere, sul web, sui social network comin­ciano a raccontarlo così, un po’ sfotten­dolo, come si fa con le vecchie cono­scenze. Il professore, pardon rettore, ovverosia il premier, è ormai uno di noi, quasi un amico. Si scherza sull’età. Di­cono. «Monti ha cancellato il ministe­ro della gioventù. E ora al suo posto che c’è? Il ministero del “Ai miei tempi!”». Mario Monti è un predestinato. Arriva lui e i mercati scappano. Questo ci han­no raccontato e all’inizio gli italiani ci stanno credendo. Si sforzano. È un pa­rafulmine. Subito arriva la battuta, que­sta davvero bella e sottile. «La crisi del ’29 fu risolta annunciando che nel ’43 sarebbe nato Monti». Micidiale.

La popolarità dei ministri non è cer­to quella di uno Scilipoti. Così qualche sferzata sul «chi è chi» dei vari professo­ri è quasi scontata. Malignità. «La lista dei nuovi ministri dà un nuovo signifi­cato alla frase “ Lei non sa chi sono io”». Su Facebook un ragazzo scrive: «Mer­cati ancora incerti dopo la presentazio­ne del nuovo governo. Certo, ci vuole un po’ di tempo a cercare su Wikipedia tutti quei nomi».

Non c’è dubbio che il governo tecni­co piaccia alla Merkel. I tedeschi adora­no il loden di Monti. Non a caso il mini­stro degli esteri della Germania ha da­to il pieno appoggio al piano economi­co del nuovo premier. Subito. Prima addirittura che il piano fosse presenta­to. Una fiducia al buio.E allora c’è qual­cuno che scherza così: «Nel governo due banchieri, un ammiraglio e un am­­basciatore. Positive le prime reazioni della Prussia».

Il rettore e i poteri forti. «Quando Monti va a piazza Affari la scultura di Cattelan alza il pollice». Il rettore e le banche: «Cambia il governo in Italia: dal Pdl alla Bce». C’è lo spazio anche per il surreale, con una punta di fan­tasy: «I Monti? Sono i nascondigli pre­feriti dai Draghi». Ma più di tutto piace il Monti anti crisi. Solo il rettore poteva rassicurare tutti sulle sue ricette.
Niente più onorevoli e senatori, que­sta è la stagione dei tecnici. Il rettore ci ha provato, ma alla fine si è dovuto ac­contentare dei suoi amici di briscola.

Gli italiani ironizzano: «Monti ramma­ricato per l’assenza di politici. E dire che ha perlustrato tutto il Parlamen­to ». Come ha detto il giorno dell’insediamento? Servono sacrifici, non lacri­me e sangue. Qualcuno a penna ha ag­giunto: «Quindi soffrite pure, ma sen­za sporcare»

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