Le telecamere di Area B in corrispondenza del deposito di M4, all'altezza del capolinea di San Cristoforo ma dall'altra parte del Naviglio Grande: è la situazione paradossale che si trovano a vivere gli abitanti di Buccinasco, ma anche di Corsico e di Trezzano sul Naviglio. Devono stare fuori da Milano se hanno delle auto inquinanti per via dei divieti di Area B, ma non possono salire sulla metropolitana blu perchè non sono previste fermate. O meglio, nel 2019 MM, su commissione del Comune di Milano, con la partecipazione economica dei comuni di Buccinasco, Corsico e Trezzano, ha realizzato uno studio di fattibilità tecnico economico per il prolungamento di M4 nella tratta ovest, fatto salvo che M4 entrerà in esercizio alla fine del 2024. Così se per la tratta est (in funzione da San Babila a Linate) è stato deliberato il prolungamento fino a Segrate, che diventerà un nodo di interscambio, grazie anche al collegamento con l'alta velocità, la stessa cosa non sta accadendo per la tratta ovest. Con tutto che M4, come noto, avrebbe dovuto essere pronta per Expo, quindi nel 2015.
Dopo l'incontro dello scorso novembre tra il sindaco di Buccinasco Rino Pruiti, tra i principali sostenitori dell'opera, e l'assessore alla Mobilità del Comune Arianna Censi che si era concluso «con la reciproca disponibilità a proseguire gli studi di fattibilità per la fermata e valutare anche ulteriori soluzioni per il potenziamento del trasporto di superficie», è rimasto tutto fermo. Il Comune non ha commissionato a MM il progetto preliminare e non si è più occupato della vicenda, tanto che dall'assessorato alla Mobilità dicono di «non avere alcuna novità». Così dalla Regione. Ancora prima, a febbraio, un incontro era stato fatto con Regione, palazzo Marino, Città metropolitana, Parco Sud, MM, i Comuni del Sud ovest Milano e il Municipio 6. Incontro in cui il sindaco Pruiti aveva ribadito la «disponibilità a destinare le risorse necessarie per sostenere i costi della seconda fase del progetto di fattibilità tecnica ed economica (PTFE)». L'iter per le opere pubbliche prevede poi il progetto esecutivo e definitivo. Ma, a svelare lo scarso interesse di Sala per l'opera, il fatto che non sia stata inserito nell'elenco dei progetti da finanziare con il PNRR nonostante il prolungamento sia previsto nel Piano della Mobilità del Comune. Con buona pace dei divieti di Area B e C, delle dichiarazioni del sindaco di voler disincentivare l'uso dell'auto privata e abbattere l'inquinamento.
Sul piatto 5 diversi scenari: il prolungamento con percorso breve, con una sola fermata a Buccinasco, soluzione meno impattante in termini di costi di realizzazione e di successivi costi di esercizio, si stima che potrebbe trasportare oltre 7.500 passeggeri al giorno, nella seconda ipotesi con le due fermate a Buccinasco si parla di quasi 12mila passeggeri al giorno, con due fermate Buccinasco e una a Corsico (ipotesi 3) si stimano circa 14mila passeggeri al dì, oltre 22mila con una fermata a Buccinasco, una a Corsico, una a Cesano e una a Trezzano, 17.500 con sole 3 stazioni a Buccinasco, Corsico e Cesano.
L'investimento previsto sarebbe di 150 milioni di euro, un costo di esercizio annuo di 3,5 milioni di euro ed un rapporto tra benefici e costi in area ampiamente positiva. L'ipotesi più ampia, con 4 fermate fino a Trezzano prevede un investimento di 549 milioni e un costo di esercizio di 8 milioni di euro l'anno.
Nello studio di fattibilità si legge anche che le soluzioni 4 e 5 «pur essendo le soluzioni più onerose a livello economico e gestionale, presentano benefici molto alti in termini di utenti del trasporto pubblico e molto diffusi».
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