Pronto, parlo coi Democratici?

Pronto, è il Psdi? «No, questo è un negozio di abbigliamento, e sono due anni che tutti telefonano cercando ’sto Psdi!», risponde seccata una ragazza. Ma è colpa nostra se sull’elenco del telefono c’è ancora la gloriosa sigla del sole nascente di Saragat, Longo e Nicolazzi? Nemmeno la Telecom sa spiegare come quell’utenza sia passata ad una jeanseria ma conservando la ragione sociale dell’abbonato originario. Però la notizia è un’altra, più sorprendente delle bizzarrie del caos telefonico: lo avreste mai immaginato che almeno da due anni a questa parte, c’è un sacco di gente che ancora cerca al telefono il Psdi?
Non si tratta soltanto di archeologia politica, badate bene. Pur se è vero che tra gli abbonati romani alla telefonia fissa resiste addirittura una sezione del Psu - roba d’antan: il Partito socialista unificato, nato nel ’66 dalla fusione di Psi e Psdi, che però non sopravvisse oltre due anni - dalle parti dell’Eur, anche se chiamando risponde un fioraio. Non è solamente un esercizio della memoria dicevamo, e nemmeno mala organizzazione dei gestori. Volete stupirvi? Prendete l’elenco telefonico della capitale, bianco o giallo poco importa, e cercate il telefono del Partito democratico o della sua sigla, Pd. Osservate che è logico non trovarlo, essendo questi elenchi stampati prima della fondazione ufficiale? Bene, allora chiamate il 1240, dove un operatore cercherà il numero da voi richiesto nel computer, notoriamente aggiornato in tempo reale con le nuove utenze, le volture ed ogni cambiamento di nome. Niente, per quanto si sforzi e sia cortese l’addetto, non troverà niente del partito di Veltroni. No, anzi... Al terzo tentativo, l’operatrice pesca finalmente un Partito democratico. Solo Partito democratico, signorina?, senza l’aggiunta della sinistra? «Sì, sì», risponde lei felice di non averti fatto sciupare euro 0,36 alla risposta ed euro 0,022 al secondo (Iva inclusa), «se vuole la metto in contatto». Magari, però appena lo 06.6711475 finisce di squillare, senti una voce maschile rispondere: «Diesse, buonasera».
Non è uno scherzo. Quel numero è un passante dello 06.67111, celebre centralino del Pci poi tramutato in Pds e transustanziato in Ds, passato dal Bottegone al Botteghino e lì rimasto come in una torre d’avorio, o in una ridotta se preferite. Se domandi: ma non vi siete sciolti, non avete fatto il Pd?, il centralinista risponde serafico: «Sì, stiamo nel Pd, ma questa è la Direzione dei Ds». Come, la Direzione dei Ds?! L’ufficio di Fassino allora, è ancora qui? «No, per Fassino deve chiamare lo 06.695321». Chiamate, chiamate, ma tenetevi forte. Perché un disco suadente vi risponderà: «Democrazia e libertà la Margherita, i nostri operatori sono momentaneamente occupati, vi preghiamo di attendere, grazie». Ve lo dice anche in inglese, mentre la calda voce di Bob McFerrin canta don’t worry be happy: tranquilli, non c’è problema.
Tranquilli? Ma in un mondo di gente normale dove ognuno s’affretta a far cambiare l’intestazione del telefono se disgraziatamente gli muore il padre, se non altro per evitare di dover rispondere ogni volta «no, papà ci ha lasciato» e ringraziare per le tardive condoglianze, che aspettano costoro a registrare anche i telefoni sullo storico parto politico? Già, perché dal loft il vertice del Pd s’è trasferito in quella che era la sede nazionale della Margherita. La quale però, come i Ds non è che si sia sciolta del tutto. Al Botteghino infatti è rimasto un bel troncone di apparatcnik guidato da Ugo Sposetti, deputato del Pd ma ancora tesoriere dei Ds. E alle Fratte ci sono ancora ufficioli e dipendenti margheriti guidati da Luigi Lusi, senatore del Pd ma ancora tesoriere della Margherita.
Che cos’era dunque, questa gran novità del Partito democratico, un miserando matrimonio di prova? Dall’Ulivo mondiale ai separati in casa? Sta a vedere che i primi a non crederci son proprio loro, pronti ognuno a tornar nella vecchia casa e al familiare, arrugginito telefono.
Del resto, par che ci creda poco anche Sergio D’Antoni, se non ha ancora chiuso la sua ondivaga (nel senso che ha toccato un po’ tutte le spiagge politiche) Democrazia europea: sta sulle spese, ma il telefono risponde ed è pronto a ricevere fax. Come i Cristiano sociali, che anch’essi democrat, democrat, conservano sede e telefono dietro Castel Sant’Angelo. E Lamberto Dini? Chiamate lo 06.68808380, una cortese e un po’ stanca signora risponde: «Rinnovamento italiano, dica».
Ma perdonate se torniamo dove il dente duole, vi par normale che all’indirizzo di una sezione del quartiere Talenti, sulla Nomentana, risultino tre telefoni intestati rispettivamente al Comitato per l’Ulivo, al Pci, al Pds, ma allo squillo di ognuno rispondano «Circolo Pd»? Dev’essere la sindrome della stratificazione, le ere geologiche che mutano senza nulla cancellare, la cultura latina che insegna a non buttar nulla del porco sgozzato, anche la cotenna e le setole fan ricchezza.

Tant’è che per la sicurezza di Marini e Franceschini, a Piazza del Gesù risultano ancora due telefoni del Ppi. E nonostante tutti i salti mortali di Veltroni, D’Alema e Fassino, negli elenchi telefonici di Roma spiccano ancora 4 sezioni del Pci e 29 del Pds: Pds, nemmeno Ds. E vengono a parlarci di Obama... Yes, we can.

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