C'è anche un dipinto commissionato all'inizio del 600 dal cardinale Alessandro Peretti Montaldo, nipote di Papa Sisto V, all'artista parmense Sisto Badalocchi, tra le decine di opere recuperate dai carabinieri del Nucleo tutela patrimonio culturale di Genova. Le indagini coordinate dal comandante Salvatore Lutzu hanno portato alla denuncia di sei persone per appropriazione indebita e truffa in concorso.
Del dipinto su tavola realizzato dall'artista emiliano - «Incontro tra Alessandro Magno e Tassile» -, che faceva parte di una serie di undici opere firmate dai più grandi artisti del 600, si erano perse le tracce da tempo.
Naturale quindi che i funzionari della Sovrintendenza per il patrimonio storico artistico della Liguria, quando se la sono ritrovata tra le mani, abbiano subito deciso di sottoporla a vincolo. Il dipinto, il cui valore oggi ammonta a 500mila euro, era di proprietà di un pensionato genovese che lo aveva venduto a una casa d'aste del centro città concordando un compenso, in realtà mai ricevuto.
Perché nel frattempo l'opera era finita in altre case d'aste del Nord Italia ed era stata esposta alla Biennale di Roma. I carabinieri l'hanno recuperata presso un antiquario bolognese denunciato per truffa in concorso e appropriazione indebita insieme al legale rappresentante della casa d'aste genovese. Sono accusati, invece, di ricettazione e contraffazione di opere d'arte due cittadini imperiesi, uno titolare di un'attività di vendita su internet, l'altro pensionato, che avevano messo in commercio tre opere falsamente attribuite a Tiziano, Giovan Battista Tiepolo e Vincenzo Viviani.
E nel corso di un'altra attività investigativa, i carabinieri hanno recuperato un dipinto del XIX secolo raffigurante il «martirio di San Sebastiano», messo in vendita da una casa d'aste genovese, ma provento di un furto avvenuto a Roma negli anni '90.
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