Quelle vecchie foto che diventano delle opere d'arte

È il fenomeno delle «Photo Trouvée». Che ora Pompeo Locatelli di Alidem porta al Mia

Barbara Silbe

Alidem decide di presentare le novità della sua collezione nella vetrine di MIA Photo Fair, la settima edizione della fiera internazionale d'arte fotografica aperta a Milano da ieri fino a lunedì. La galleria nata dalla passione e dalle idee imprenditoriali di Pompeo Locatelli - mecenate con il pallino per il collezionismo che in passato si è occupato di transazioni e consulenze finanziare ad alti livelli e che oggi investe molte delle sue energie per promuovere questa giovane arte e i suoi autori - porta a MIA quattro dei suoi fotografi di punta. Loro sono Nicola Bertellotti, Cesare Di Liborio, Carlo D'Orta e Marco Siracusano, che saranno esposti con una sintesi significativa del loro lavoro sui temi dell'architettura e del paesaggio. Le opere saranno però affiancate dalla nuova linea di prodotto che si chiama Photo Trouvée e nella quale il patron di Alidem crede molto.

Pompeo Locatelli ci racconta di che cosa si tratta?

«Il nostro core business resta quello delle foto firmate dagli artisti contemporanei noti o in forte crescita nel panorama internazionale. La formula che abbiamo scelto, che conta oggi gli spazi milanesi di via Cusani 18 e di via Galvani 24, è quella dell'edizione limitata. Vengono acquistati i diritti esclusivi e perenni su una selezione di immagini di ogni fotografo e con lui vengono stabiliti i formati realizzabili, con tirature massime di 50 pezzi. Oggi Alidem possiede un magazzino di 25/30mila opere, partecipa a fiere importanti e organizza mostre ai fotografi che decide di sostenere. Però ho voluto anche puntare sulle Photo Trouvée, fenomeno molto diffuso all'estero e che sta arrivando anche qui. Il nostro collettivo di lavoro ha iniziato una ricerca sette, otto mesi fa».

Da cosa siete partiti?

«Ho scoperto nel tempo di essere un artigiano collezionista che ama andare alla ricerca di questi reperti d'arte. Questi scatti ritrovati hanno un grande fascino, sono di autori anonimi, si focalizzano su scene private, del quotidiano. Sono singoli momenti intimi appartenuti a qualcuno, oppure paesaggi, ritratti, vite vissute in un tempo passato e ora memoria fuggita per sempre. E poi, siamo alle solite: all'estero, pensi a Parigi, agli Stati Uniti, all'Inghilterra, questa ricerca si era già sviluppata. Noi arriviamo sempre dopo. Ho selezionato ricercatori i tutto il mondo, anche in Serbia. Abbiamo raccolto mille fotografie, le abbiamo rivitalizzate perché tornino a raccontare oggi emozioni, storie, epoche».

Da che periodo storico partono?

«Vanno dalla fine dell'Ottocento fino agli anni Sessanta del Novecento. Le abbiamo suddivise per categorie, ma i temi a cui si riferiscono sono eterogenei, mostrano perfino i cambiamenti della società, la nostra storia. Abbiamo inoltre scelto di presentare queste opere in forma molto innovativa, quasi in contrasto tra passato e contemporaneo: sono montate in cornice trasparente vetro su vetro per rendere visibile anche il retro e la sua autenticità. Sono di tre diverse dimensioni, in confezione che può essere appoggiata su un mobile come una fotografia di famiglia».

Il brand di Locatelli è specializzato nella selezione e produzione di opere fotografiche in edizione limitata anche per tutelati artisti e acquirenti: la tiratura è indipendente dal formato e dalla tecnica di stampa, così si evitano riproduzioni potenzialmente in finite. L'immagine finale è bollata da un ologramma depositato al registro Brevetti e Marchi comunitari, ma sono garantiti comunque prezzi accessibili al pubblico. L'intento è nobile: avviare un cammino di sensibilizzazione al collezionismo di fotografia, che in Italia è in netto ritardo rispetto ad altri Paesi.

Il proposito futuro è quello di quotarsi in Borsa.

Alidem aspetta clienti e appassionati a MIA Photo Fair a The Mall - Milano Porta Nuova, stand 44 A e 45 B che si affaccia su entrambi i corridoi. Per saperne di più: www.alidem.com.

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