Qualcuno, come il sito Dagospia, ha già intonato il de profundis: "È Caporetto per i cinepanettoni, un’epoca è finita". Altri dicono che per cantare questa strana “vittoria” bisognerà aspettare gli incassi dei giorni di Natale.
Ciò che è certo, però, sono i numeri del botteghino di venerdì e sabato (sono solo 48 ore ma paradigmatiche per certi film seriali) che hanno segnato un esordio quasi disastroso - 910.210 euro - per il classico prodotto di Aurelio De Laurentiis a cui quest’anno, con Vacanze di Natale a Cortina, sembra proprio non essere bastato tornare nei luoghi originari un tempo molto propizi. Il confronto con il passato è purtroppo impietoso, si va da 700mila euro a un milione in meno: tre anni fa Natale a Rio nelle prime due giornate aveva conquistato 1,8 milioni, Natale a Beverly Hills quasi 1,9 milioni, e l'anno scorso Natale in Sudafrica oltre 1,6.
Qualcosa di sicuro non deve avere funzionato nel film pilotato come sempre da Neri Parenti con Christian De Sica orfano di Massimo Boldi che, curiosamente, a fine ottobre con il suo Matrimonio a Parigi aveva esordito con maggiori soddisfazioni. Aurelio De Laurentiis, l’unico vero tycoon cinematografico italiano, era subito corso ai ripari dopo la flessione del cinepanettone dello scorso anno che però - è bene ricordarlo a chi vorrebbe già metterlo in soffitta - aveva comunque superato i 18 milioni al box-office.
Così ha chiamato a collaborare alla sceneggiatura l’ex premiata ditta Enrico e Carlo Vanzina che nel 1983 con Vacanze di Natale, sempre a Cortina, inventarono il genere e ha richiamato al fianco di De Sica Sabrina Ferilli, già vista in Christmas in Love e in Natale a New York. Evidentemente non è bastato, al pari delle ospitate in molti programmi d’intrattenimento da Domenica In a Kalispera! di Alfonso Signorini che in Vacanze di Natale a Cortina appare anche in un cameo. Anche perché è stato superato da Finalmente la felicità, il nuovo film di Leonardo Pieraccioni targato Medusa, che con 922.543 euro (meglio ancora di Io&Marilyn di due anni fa) è arrivato terzo ma è uscito “solo” in 600 schermi invece dei 750 del cinepanettone.
Al secondo posto il film d’animazione Il gatto con gli stivali.
Ma chi c’è in vetta alla classifica? Elementare Watson. Si tratta di Sherlock Holmes: gioco di ombre, che in due giorni ha raccolto una cifra impressionante: 2.068.819 euro. Più di Parenti e Pieraccioni messi insieme ma, attenzione, con 200 schermi in meno. Probabilmente il sequel del fortunato film di Guy Ritchie supererà le già strabilianti cifre dello scorso anno quando Sherlock Homes, distribuito da Warner nello stesso periodo, arrivò ai 20 milioni d’incasso. Da notare però che non era mai successo nel Natale cinematografico italiano che ai primi due posti ci fossero solo produzioni statunitensi.
In questo senso un po’ sorprende che ci sia chi gufa contro i film italiani. Sempre Dagospia: "Sarebbe bello che almeno Pieraccioni e il cinepanettone per una volta facessero davvero flop, con le loro battute riciclate, i loro marchi famosi sbattuti davanti agli spettatori per tutto il tempo, le loro situazioni bollite. Serve aria nuova, via le facce gonfie e rifatte. Non si può pensare di fregare il pubblico natalizio all’infinito". Spettatori però non proprio di nicchia sia per il cinepanettone che per Finalmente la felicità, perché alla fine, male che vada, i due film si attesteranno insieme intorno ai 25 milioni.
Poi certo se parliamo di formule, quelle di De Laurentiis e Pieraccioni appaiono
parecchio stanche. E in più rischiano di essere spazzati via dalle sale già il 4 gennaio quando uscirà il sequel del fortunatissimo Immaturi di Paolo Genovese che l’anno scorso incassò a sorpresa più di 15 milioni di euro.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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