Questi bimbi non sono apolidi Cosa studiano?

(...) mise in guardia Allam - a quello che si insegnerà ai bambini della scuola di Via Ventura perché non è chiaro, sarà difficile saperlo e controllarlo e, soprattutto, potrebbe essere non rispettoso dei principi occidentali di convivenza civile».
E questo è esattamente il punto. Si è saputo che la storia che si studierà in quella scuola non sarà quella italiana, cioè quella della nazione che ha dato la cittadinanza a questi bambini, se non marginalmente. All'Istituto Nagib Mahfuz la parte del leone lo farà il programma di storia approvato dal ministero dell'Educazione dell'Egitto. Che c'entra con dei cittadini italiani il ministero (è proprio il caso di dirlo) d'Egitto?
Sì, perché oltre a più che qualche ragionevole (e fondatissimo) dubbio sui contenuti, abbiamo invece la assoluta certezza che non sia giusto che in una scuola riconosciuta dallo Stato italiano non si fornisca agli studenti una adeguata conoscenza del Paese al quale appartengono. Questi bambini non sono apolidi che hanno come patria l'adesione alla fede islamica. Sono - lo ripetiamo - e prima di ogni altra appartenenza - cittadini italiani.


Ve lo immaginate il caos che succederebbe se in una scuola cattolica, egualmente riconosciuta dallo Stato, si studiasse la storia approvata dalla Città del Vaticano e magari si studiasse la storia della Chiesa invece che la storia d'Italia e del mondo? E' esattamente la stessa cosa. Potremo stare zitti? Potremmo ingoiare anche questo rospo? No.
Non è giusto perché vorrebbe dire ammettere sul suolo italiano un'istituzione formativa che non segue la legge di questo Stato.

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