Qui il portalettere è un amico

Le storie di aiuto agli abitanti di San Carlo di Cese e Spriana

Angelo D'Angelo

San Carlo di Cese è una cittadina che dista circa dieci chilometri in linea d'aria e il triplo in macchina dallo stadio Luigi Ferraris di Genova, una circostanza non inusuale nel territorio stretto, lungo e difficile della Liguria. Sabato 10 novembre la partita Genoa-Napoli fu sospesa per circa un quarto d'ora a causa della pioggia incessante. La domenica seguente le piogge incessanti hanno determinato una frana che ha isolato i 250 abitanti della cittadina ligure. Dal pomeriggio, però, è stata creata una passerella sulla strada interrotta dal fango e dai massi spinti dal torrente Varenna, il corso d'acqua che dà il nome alla valle che circonda Genova. Quella strada era la stessa che il portalettere Roberto percorreva prima con la sua auto di servizio e che ora, a causa dell'interruzione, è costretto a percorrere in motorino, lasciando l'auto al confine della frana. Prosegue, quindi, verso la piazza centrale e per mezz'ora rimane lì in attesa, davanti la Chiesa, per consegnare la corrispondenza agli abitanti di san Carlo. Questa è la missione di Poste e dei suoi portalettere: essere un punto di riferimento delle comunità italiane, soprattutto per quelle più piccole, distanti dai centri urbani. Un aiuto in più per restare in contatto e consolidare il senso della collettività.

Ma questa non è l'unica storia. Emblematica è quella di Spriana, il più piccolo Comune dotato di ufficio postale con soli 100 abitanti. Situata alle porte della Valmalenco, per arrivare a Spriana occorre percorrere i 10 chilometri di tornanti della strada che da Sondrio porta alla frontiera svizzera. «Se ne è andato anche l'anziano parroco - raccontano in paese - ma non ha chiuso lo sportello delle Poste, che è un po' come il salotto di casa: una certezza per gli anziani. E c'è un portalettere».

A Portofino dopo il disastro del maltempo dello scorso ottobre, con la strada franata, i due portalettere Paola e Giulio hanno riscoperto «la consapevolezza di essere davvero utili alle persone». Arrivano con il battello che parte dalle 9.15 da Santa Margherita Ligure.

Per venti famiglie isolate il loro arrivo rappresenta anche un modo per sentirsi vicini, ancora in contatto con il resto del Paese. Come l'anziano, racconta Paola, «che aspettava con ansia la lettera che doveva confermargli che sarebbe andato in pensione e quando l'ha finalmente ricevuta il suo sorriso è stato una grande ricompensa».

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