Un rabarbaro dal bar Zucca prima della visita al Cenacolo

C’è il precedente di lunedì scorso quando si è recato tra le guglie del Duomo per ricevere il premio da parte della Provincia, ma ieri la camminata tra due ali di folla ha avuto tutt’altro sapore e significato per Silvio Berlusconi, anche perché mercoledì a Milanello, presentazione della nuova stagione milanista, è stato contestato come presidente del Diavolo. E su tutto quel Massimo Tartaglia che il 13 dicembre lo ferì in piazza Duomo colpendolo con una statuetta a forma di Duomo.
Berlusconi e il suo ospite, il presidente russo Dmitrij Medvedev, sono arrivati poco dopo le tre in macchina in piazza Scala (uomini della sorveglianza anche sulle terrazze del teatro) e si sono avviati a piedi per la Galleria, transennata e sorvegliata come non mai, con alcuni accorgimenti inusuali come quello di togliere i cestini della nettezza urbana sia in piazza Scala sia in quella del Duomo. Meglio qualche cartaccia in più per terra e qualche rischio-bomba in meno.
Obiettivo il Zucca alias il caffè Miani. Che arrivasse qualcuno di «very important» lo capiva chiunque, troppi controlli, troppi muscoli, troppi occhi, però l’attimo folle non lo cogli e quindi sorrisi zero anche perché a Berlusconi piace, ieri ricambiato, stare vicino a tutti. Ha pure preso in contropiede i suoi angeli custodi. Fatta la foto coi ghisa, quando si pensava entrasse nel bar (ma chi era seduto ai tavolini era stato “bonificato”?), ha tirato diritto, oltre i portici. Andrà subito in Duomo? Niente caffè? E chi lo dice alla signora Teresa che aveva tirato a lucido tutto? Nessuno, perché, incassati gli applausi e fatto disperare le guardie del corpo per essersi avvicinato alla folla a stringere mani, Berlusconi tornerà con Medvedev sui suoi passi per entrare al Miani e ordinare due milanesissimi rabarbari Zucca al seltz, 16 ghiacciati e annacquati gradi.
Pochi minuti e via in piazza Duomo tra applausi, flash e sorrisi, prima di entrare nella cattedrale e in pratica sottrarsi al contatto con la gente. Berlusconi farà da Cicerone a Medvedev tra altare, navate e abside. Poi da lì in auto a vedere il Cenacolo a Santa Maria delle Grazie, ingresso laterale di via Sassi per i lavori nel piazzale principale. Un quarto d’ora dedicata all’Ultima Cena, due minuti per la basilica e poi basta lato turistico della giornata.

Erano attesi ad Arcore e al lavoro di primi ministri. Un solo contrattempo, per il russo: arrivato in serata a Linate per raggiungere in elicottero Cervinia per un fine settimana di relax, ha dovuto optare per l’auto. Il temporale ha tenuto l’elicottero a terra.

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