Il successo di "Italodisco", il tormentone controtendenza

Talvolta (spesso) i tormentoni sono costruiti a tavolino. Pensati, composti, promozionati per appiccicarsi alle orecchie nel corso delle estati

Il successo di "Italodisco", il tormentone controtendenza
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Talvolta (spesso) i tormentoni sono costruiti a tavolino. Pensati, composti, promozionati per appiccicarsi alle orecchie nel corso delle estati. Italodisco dei The Kolors no. Forse per questo spicca clamorosamente rispetto agli altri brani che, si giocano i primi posti in radio. Italodisco, scritta da Stash (foto) e da Davide Petrella, è primo nella classifica Fimi per la quarta settimana e domina in radio per la quinta settimana secondo i dati Earone. Un risultato clamoroso per un brano che non è nato per dominare l'estate e che si distacca molto da tutti gli altri. Italodisco ha una struttura più solida, non è «urban« come va di moda oggi (per fortuna), ha un testo che ha un senso (ora non è così scontato) ed è orgoglioso di ricollegarsi alle radici della musica leggera italiana. Non a caso ci sono riferimenti a Giorgio Moroder e ai Righeira, nomi che la Generazione Z probabilmente non conosce e che i The Kolors citano giusto per dare le coordinate simboliche a questo brano. L' Italo disco è stato un «sottogenere» della dance che per un decennio, tra la metà degli anni Settanta e la fine degli Ottanta, ha accumulato una gigantesca quantità di successi popolari, da Nessuno mai di Marcella Bella poi ripresa da Boney M passando per Raffaella Carrà, Alan Sorrenti, Spagna eccetera. I The Kolors e Stash non sono certamente nostalgici e il loro brano è chiaramente contemporaneo. Ma risulta controtendenza perché - a differenza di quanto ha scritto qualcuno - è spontaneo, non affoga nella super produzione e a ogni passaggio in radio si distingue dal resto della playlist.

Al di là dei risultati su Spotify e Shazam (dove per settimane è stato in testa ai più ricercati), la strada di Italodisco dei The Kolors non finirà con l'arrivo dell'autunno. È un pezzo destinato a diventare un piccolo classico anche nei prossimi anni, specialmente dal vivo.

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