MilanoDunque, ecco la nuova Rai: dal mitico Studio Uno spunta in bianco e nero Giancarlo Magalli. È lui il primo volto ad apparire agli investitori pubblicitari convenuti per conoscere se val la pena sganciare soldi per acquistare spot sulla rete pubblica. Insomma, si riparte dal passato per tentare di avere un futuro. Ma il bianco e nero dura poco e ritorniamo al presente con il colore e il brio di Francesco Facchinetti che galvanizza lo studio di via Mecenate a Milano da dove va in onda X Factor e, in collegamento da Roma, laltrettanto simpatico Max Giusti. Insomma, in pochi minuti, un assaggio di quello che è e sarà la televisione pubblica: la tradizione di Magalli (che è riuscito a riprendersi lo spazio del mattino di Raidue con I Fatti vostri) e la modernità di Facchinetti e di quel talent di Raidue che, tanto bistrattato allinizio, ha poi mostrato come si possa riportare la musica e i giovani in Tv senza perdere pubblico.
Insomma, una tv in mezzo a un guado: con una situazione nazionale immersa nella crisi, la svolta epocale da affrontare del passaggio al digitale terrestre e una dirigenza rinnovata solo in parte. Bastava guardare ieri sera il parterre dei direttori saliti a Milano per presentare il palinsesto autunnale. Solo uno dei direttore presenti, Mauro Mazza, appena nominato a Raiuno, seguirà in autunno i programmi presentati (ma messi a punto dal suo predecessore Del Noce). Marano, invece, diventato vicedirettore generale regge linterim di Raidue in attesa delle nuove nomine e per Paolo Ruffini e la sua Raitre, le cui strade probabilmente si divideranno, si attendono indicazioni. In collegamento da Roma schierato, invece, il nuovo vertice: dal presidente Paolo Garimberti, al direttore generale Mauro Masi, ai vicedirettori Giancarlo Leone, Lorenza Lei e Gianfranco Comanducci.
Per tutti, la parola più in uso è stata «crisi». Alle aziende (che negli ultimi mesi hanno investito molto ma molto poco in promozione) lamministratore delegato di Sipra (lazienda Rai che gestisce la raccolta pubblicitaria) Maurizio Braccialarghe ricorda che comunque la Tv pubblica da dodici anni vince i periodi di garanzia pubblicitaria. Ma la difficile situazione in cui versa lazienda di Stato la si nota dalla stessa scelta del luogo dove invitare gli investitori: per anni la Tv di Stato li ospitava per un weekend a Cannes, ora ci si accontenta degli studi milanesi nei capannoni di via Mecenate. Quindi, mettiamo le mani avanti, il direttore Masi ricorda che il bilancio sarà ancor più negativo del previsto e chiede alle aziende di non abbandonare la Rai.
Per fortuna ci sono anche le star, i volti amati dal pubblico. Prima di tutto Simona Ventura, in pole position per presentare il prossimo Festival di Sanremo: ieri non è stato chiarito niente in proposito, come di solito avviene in questo appuntamento, però la sua presenza raggiante in prima fila è significativa. Lei intanto tifa per la Mori al suo posto a X Factor, il cui arrivo, come conferma Marano, è ormai cosa fatta. E per se stessa «auspica un programma in seconda serata», ma intanto tratta per il Festivalone. E poi Pippo Baudo (anchegli in corsa per Sanremo), che insieme a Massimo Giletti resterà a reggere la domenica pomeriggio, perché, sempre nellottica del risparmio, sono stati tagliati tutti i programmi della varie Lambertucci, Corna, Setta. «Se io facessi 500mila spettatori - ha detto ironicamente ai giornalisti riferendosi al satellite (e subito viene in mente la media di spettatori di Fiorello) - me ne andrei allestero». Invece porte aperte per Celentano.
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