Un ramo d’alloro l’albero di Natale ligure

Un ramo d’alloro l’albero di Natale ligure

Pier Luigi Gardella

Luisa e Andrea Carbone, fratello e sorella, lei 92 anni, lui 80. Nella loro antica casa di Bogliasco, ricca di oggetti che ci riportano al passato, abbiamo ritrovato l'albero di Natale così come i vecchi genovesi lo preparavano in occasione delle feste natalizie: un grande ramo di alloro posto in un vaso, e adornato delle classiche lucine e decorazioni del Natale.
In effetti, ci dice la signora Luisa, anticamente si appendevano all'albero mele, mandarini, fichi secchi, ramoscelli con i frutti rossi e gialli dei corbezzoli, oppure i grossi maccheroni legati con un nastro rosso. Andrea anche quest'anno è andato a cercarsi un «cimello» di alloro e lo ha preparato come ha sempre fatto ogni Natale, fin dalla sua infanzia. Il ramo di alloro, perché esso, per sua natura sempre verde, è simbolo cristiano della vita eterna, e, nel caso particolare del Natale, della nuova vita portata con l'avvento del Redentore.
Oggi l'abete nordico, più ricco e scenografico, ha sopraffatto l'alloro, ma non sarebbe una cattiva idea riprenderci l'uso natalizio del nostro sempreverde, tra l'altro anche facilmente reperibile nei boschi liguri e senza tema di danneggiare il verde, (con buona pace degli ambientalisti) in quanto l'alloro è una pianta che si rigenera con grande rapidità. Ne sa qualcosa, in proposito, chi ha un alloro nel giardino di casa che continuamente deve essere potato per contenere la sua rapida vegetazione.
Un modo come un altro per difendere la nostra cultura, le nostre tradizioni. E Luisa con Andrea sono molto legati alle nostre tradizioni, vivono la loro vita anche nel sereno ricordo di un passato che non c'è più, ma che forse può ancora insegnarci tante cose. E per Natale anche quest'anno hanno cotto il loro pandolce, fatto secondo gli antichi crismi e che il giorno di Natale, riuniti con i nipoti, porteranno in tavola.


Il pandolce, come da tradizione, sarà ornato con un ramoscello di alloro, il più vecchio della famiglia darà la benedizione al pane, che poi taglierà e distribuirà ai commensali, avendo cura di mettere da parte la prima fetta, per il primo povero che busserà alla porta nei giorni successivi.

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