Ramo, rom graziato col vizio della patacca rifilata ai potenti

Il presidente croato Mesic lo salva dal carcere. Lui: "Sei come un padre...". E subito gli appioppa un Rolex (falso)

Ramo, rom graziato col vizio  
della patacca rifilata ai potenti

Ramo Dedic è un esperto del ramo: ramo Rolex (rigorosamente falsi). Il signor Dedic è un rom, ma non un rom qualsiasi: lui è infatti il «rappresentante ufficiale» degli zingari croati. Un figlio del vento? No, un figlio di buona donna... Di quelli capaci di tirare un «pacco» perfino ai capi di Stato.

Ne sa qualcosa il presidente della Repubblica croata, Stipe Mesic, che da Dedic ha ricevuto in dono un «bellissimo» Rolex Daytona del «valore di 17mila euro», ma incredibilmente acquistato da Ramo a soli 50euro, con uno sconto di 16.950 euro; un sensibile ritocco sul prezzo di cartellino, probabilmente motivato dal fatto che l’orologio in questione è un clamoroso tarocco. Circostanza, quest’ultima, ben nota al capo dei nomadi croati, conosciuto nell’ambiente gitano (ma anche in quello giudiziario) col nome d’arte di «Leggenda».
Ma perché il leggendario Dedic ha deciso di regalare al presidente Mesic un Rolex autenticamente farlocco?

Tutto risale al 2006, quando Ramo fu chiuso in carcere per una serie di imbrogli. In cella il capo-rom non vedeva l’ora di riconquistare la libertà, guardando nervosamente l’orologio che aveva al polso (uno sfarzoso cronografo in oro rosa Vacheron Constantin pagato la bellezza di 300 kune, circa 40 euro).

Fu allora che gli venne l’idea di scrivere una supplica al presidente Mesic: «Eccellenza, mi faccia uscire di qui. Prometto che in futuro sarò un santo...». Ma anche i santi - si sa - possono cadere in tentazione, e così Dedic finì nuovamente in gattabuia. Nel frattempo Ramo aveva venduto il suo Vacheron, sostituendolo con una «bella copia», a prezzo calmierato, di Audemar Piguet tempestato di brillanti e cinturino in raso (un classico per le serate a teatro). Dietro le sbarre, però, in assenza di spettacoli mondani e cene di gala, a Dedic non rimase che scrivere una nuova lettera all’amico Mesic. Il quale, ancora una volta, lo graziò, guadagnandosi il sempiterno affetto di Ramo: «Mesic è come un padre per me. È come se mi avesse salvato la vita...».

Ok, belle parole. Ma la riconoscenza ha anche bisogno di atti concreti. E così, per il suo illustre protettore, Dedic ha pensato all’orologio considerato uno status symbol in tutto il mondo: il Rolex Daytona. La foto della storica consegna è apparsa sul quotidiano croato Jutarnji List, lo stesso che però ha svelato il trucco: «Ho dato la foto che mi ritrae con Mesic e l'orologio a un amico a Sarajevo e gli ho chiesto di farla pubblicare da qualche parte, scrivendo però che l'orologio era caro. In realtà l'ho pagato 380 kune. Ovvero una cinquantina di euro. Ma sapete com'è, a noi zingari piace scherzare». In precedenza, lo stesso zingaro buontempone, aveva rifilato al presidente Mesic un’altra «sòla»: una crosta spacciata per un quadro, «capolavoro del tardo ’800».

Ma Mesic, con quella faccia da buon taglialegna, non è stato certo a dividere il capello in quattro e ha perdonato per l’ennesima volta Dedic lo zuzzerellone.

Intanto Ramo, confermandosi un rom dalle mille risorse, ha deciso di buttarsi in politica: alle prossime amministrative croate il suo nome figurerà tra gli aspiranti sindaci. Già pronto lo slogan elettorale: «Dedic vuol dire fiducia».
La Galbani ha annunciato querela.

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