È Mentore Campodonico il nuovo sindaco di Rapallo con il 54.3 per cento contro il 45.6 di Ezio Armando Capurro. Il risultato definitivo del ballottaggio arriva intorno alle 18.30, con San Pietro sul filo di lana, 32 sezioni su 32, 8801 voti contro 7387. Al point di Corso Matteoti impazziscono. E'l'inno alla gioia e la forza della liberazione. Centinaia di persone bloccano la centralissima via di Rapallo, traffico interdetto, candidati e cittadini, bandiere di Fi, Lega, AN, UDC, Lista Biasotti, Noi per Rapallo, Il Gabbiano, e su tutte i Tricolore, tagliano l'aria, ritmano l'afflusso, crescente, costante. Aspettano Campodonico, aspettano il loro sindaco. Dopo otto mesi di bombardamento mediatico e attacchi, il fiato sul collo e un'allerta anomala. I cori crescono, lo chiamano, guardano tutti in direzione della Basilica. Campodonico non s'è fatto vedere per tutto il giorno, coerente con quella filosofia di sobrietà e discrezione che ha dato i tempi alla sua campagna elettorale. Lo spumante viaggia, qualcuno stappa e mette il dito. Augurale mentre gli applausi spellano le mani.
È qui la festa, le vie laterali si affollano, una forza centripeta e la commozione che non regge più. L'ex sindaco Roberto Bagnasco nella folla a puntare l'arrivo, non fa commenti, dice solo che è più emozionato di quando l'eletto era lui. Campodonico scende dall'auto, lo circondano, lui è stanco e ha gli occhi lucidi. Bagnasco lo raggiunge e lo abbraccia, restano così per qualche secondo. Una stretta liberatoria e il pudore di viverla fra molti e mai sopra le righe. Due ali di folla lo spingono dentro il point, stringe mani, abbraccia chiunque lo trattenga, foto ricordo. Quasi senza fiato: «Sono emozionato e contento di questa grande manifestazione di stima e fiducia dimostrata dai miei concittadini - riesce a dire Campodonico - Una vittoria che s'è delineata fin dall'inizio, con una campagna elettorale poco mediatica e fra la gente. È qui che ho riscontrato giorno dopo giorno consensi sempre crescenti. È la vittoria di tanti amici e della coalizione che lavora da mesi coesa e che non è solo una squadra elettorale».
Quasi lo trascinano via, lui continua a sorridere, c'è l'adrenalina che annulla la stanchezza, ma insiste: «Saremo coerenti con quanto detto e fatto in campagna, toni bassi, niente di mediatico, non posizioni contro, solo idee propositive. E naturalmente sempre il cittadino al centro come recita il nostro slogan. Sarò in mezzo alla gente, la nostra è una scelta democratica e lavoreremo contro le spaccature per ridare serenità alla città e alla macchina comunale, nel massimo rispetto tra maggioranza e opposizione». La folla lo travolge, gli applausi soffocano lui che grida «siete stati bravissimi, il merito è vostro». Un compiacimento che non è esaltazione e quel senso di liberazione che si scioglie nelle lacrime. Politici e società civile a vivere questo successo: «La vittoria di Rapallo è il risultato della candidatura di una persona per bene che ha saputo fare la differenza dall'arroganza e dalla incomunicabilità-insiste Michele Scandroglio, coordinatore regionale di Fi-Ed è anche il risultato dell'operato dei partiti che compongono una coalizione coesa, del senso di responsabilità di quelli che hanno saputo fare un passo indietro e della generosità e intelligenza dei nostri elettori».
Già delineata la composizione del consiglio comunale con sei consiglieri per Forza Italia: gli storici Domenico Cianci e Fabio Mustorgi e i nuovi Roberto Bagnasco, Roberto Spelta, Salvatore Alongi ed Eugenio Brasei; per la lista Biasotti entrano Arduino Maini e Gianni Macchiavello; per AN Umberto Amoretti e Gianni Arena; Roberto Tosi per il Gabbiano e Gerolamo Giudice per l'UDC. In minoranza finiscono Nicola Costa e Mirella Gerbi (L'Unione); Ezio Armando Capurro, Giorgio Costa e Zunino (Circolo Via Libertà 61); Maurizio Roncagliolo (Lista Roncagliolo) e Piegiorgio Brigati (Rapallo Futura). Con i nomi nuovi della sua squadra che spiazza: vicesindaco Roberto Di Antonio, presidente del consiglio comunale Roberto Spelta, poi Corrado Castagneto, Giuseppe D'Asta, Francesco Errico, Mario Fracchia e Franco Parodi. Campodonico frastornato, felice e conteso da giornalisti e telecamere in un finale tirato dalla coda del ballottaggio. Un'affluenza del 62 per cento (che qui trascina anche il voto provinciale per Renata Oliveri) con 926 schede non valide, 347 bianche, 578 nulle e contestata 1. Nella sala stampa allestita nel vecchio ospedale di Rapallo c'è Nicola Costa, candidato sindaco dell'Unione a commentare l'evidenza dei numeri: «Noi abbiamo dato l'indicazione politica di votare scheda bianca o nulla, ma è difficile che le indicazioni vengano seguite in fase di ballottaggio. Qui la gente parte da zero e decide sul momento. E l'elevato numero di schede bianche e nulle forse sta a dimostrare la difficoltà di decidere da parte degli elettori. Capurro ha inciso molto sul centro destra, (e lo si vede dai voti che Campodonico non ha preso rispetto alla candidata presidente della Provincia Renata Oliveri), ma nel centro sinistra ne ha presi meno di quello che sperava». Capurro non si fa vedere e non rilascia al momento dichiarazioni. Circola la voce che ceda il posto in consiglio al primo dei non eletti del Circolo Via Libertà 61. Intanto arriva Silvano Mele, il suo ex vice sindaco: «Abbiamo sempre contestato l'asse tra centro destra e centro sinistra presente a Rapallo e che ha inciso sul nostro calo di voti. La nostra convinzione di farcela si centrava sul fatto che il centro sinistra decidesse senza seguire l'indicazione del direttivo locale». Accanto Paolo Iantorno, l'altro fedelissimo di Capurro: «L'ex sindaco ha ringraziato tutti i militanti, so che per lui è un momento difficilissimo, ma i voti raccolti dimostrano che siamo una forza di governo e lo saremo anche all'opposizione».
Sala stampa deserta, la festa è al point e poi in Piazza delle Nazioni per le dirette televisive. Gianni Arena, AN, esordisce con una Forza Milan.
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