Laura Verlicchi
Figaro alla conquista della Grande Mela: Gian Antonio Pisterzi, dopo il successo della barbieria di Via Montenapoleone 17 apre un nuovo tempio del benessere maschile al 55 di Wall Street, New York, nella prestigiosa Cipriani Club Lounge. Per il giovane stilista è il compimento di una passione nata sin dall'età di 8 anni, osservando il nonno mentre era intento a radersi. A 21 anni, terminati gli studi, Gian Antonio frequenta un corso dell'Accademia Steiner di Londra, azienda che gestisce SPA su navi da crociera in tutto il mondo. Specializzazione presa, contratto firmato e biglietto per Dubai dove attende la nave che in un anno porta il giovane a visitare 36 Paesi. Seguono diversi anni di esperienza presso importanti maison italiane come Dolce&Gabbana e Acqua di Parma. Proprio lì Gian Antonio conquista i primi clienti affezionati che lo seguono quando inizia la grande avventura: l'apertura , due anni fa, del negozio nel cuore del Quadrilatero della moda milanese. Lancia la sfida all'unisex che trionfa sulle passerelle e la vince: la barbieria per soli uomini, che sembrava un ricordo del passato, rinasce come la Fenice. E non c'entra la moda delle barbe alla hipster: «Non mi interessano le tendenze passeggere spiega Gian Antonio Preferisco guardare all'anticonformista che c'é in ogni uomo che vuole aver cura di se stesso: un dandy e allo stesso tempo un ribelle». Ma senza dimenticare la tradizione: «Il mio è stato un lungo viaggio attraverso tante culture racconta Sono arrivato al traguardo: far rivivere un mestiere tutto italiano ispirandomi all'eleganza inglese. A Londra il barbiere è sempre in giacca e cravatta, accoglie il cliente con un sorriso e un caffè, è un incontro fra gentleman».
Nei barber shop firmati Pisterzi, è possibile riscoprire il piacere di una rasatura «all'antica», grazie alla maestria di Gian Antonio e del suo staff e all'eccellenza dei prodotti utilizzati. Ma soprattutto si entra in un luogo intimo e raccolto, dedicato a tutti coloro che amano ritagliarsi un po' di tempo da dedicare a sé stessi. «È proprio questo il minimo comun denominatore che unisce i miei clienti, per il resto molto diversi tra loro - spiega - Si va dall'uomo d'affari all'impiegato, dall'attore allo sportivo, ma quando vengono da me desiderano un momento tutto per loro: non solo taglio e barba, ma una vera pausa dal frenetico vivere quotidiano. Da me il cellulare resta nel cappotto».
Non per questo Gian Antonio trascura la grande vetrina dei social: «La mia pagina Instagram è seguitissima, soprattutto a New York, dove il passaparola continua ad essere la migliore strategia per conquistare il pubblico. Basti pensare che un post del campione Andrea Pirlo ci ha portato decine di clienti». Certo,essere Figaro nella Grande Mela non è semplice: «I businessman americani sono sempre impeccabili, dall'abito all'orologio, ma non hanno la sensibilità per il dettaglio tipicamente italiana: nel mio negozio studiamo insieme l'immagine complessiva, che passa anche dal taglio di capelli giusto». La moda conta, ma non è tutto: «Spesso devo convincerli, soprattutto i giovani che magari arrivano con la foto di qualche celebrità, che la pettinatura o la barba che hanno in mente non è adatta a loro. In questo gli uomini non sono da meno delle donne, anzi».
Può sembrare una missione impossibile, ma non per lui: «Con i miei clienti, anzi i miei ospiti come preferisco chiamarli, costruisco un rapporto professionale ma anche umano: non mi interessa imporre un determinato stile, ma scegliere il meglio per loro e insieme a loro».Adesso Gian Antonio guarda al futuro: «Certamente cresceremo ancora: ci sono progetti in Italia. Siamo un'azienda made in Italy, e vogliamo investire qui».
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