Il Real non molla Mou, ma Ancelotti aspetta la chiamata

Il presidente dei madrileni garantisce:«Stiamo lavorando con lui anche per il prossimo anno». Il tecnico del Chelsea attende il licenziamento.«I giocatori sanno che il manager può cambiare: oggi con me, domani non si sa». Ma Carlo è il preferito del Real,nel caso Mourinho...

Il Real Madrid conferma Mourinho, ma Mourinho sarà d'accordo? Sorge il dubbio ascoltando gli amici di Florentino Perez, il presidente del Real che ha detto di essere pronto a confermare il tecnico portoghese. «Per me resta», ha detto ai suoi interlocutori. Ma tutte le tensioni fra Mou e la stampa spagnola, i risultati che potrebbero essere al di sotto delle attese, l'incapacità di proporre buon gioco, le critiche all'interno della società, ultimo il monumento Alfredo Di Stefano, tutte questi venti di tempesta potrebbero spingere Mou lontano da Madrid. Ma non è detto che lo portino a Milano. Mourinho preferisce il calcio inglese. Ma appunto dal calcio inglese potrebbe arrivare il suo sostituto. Carlo Ancelotti sta facendo le valigie. Dopo l'esclusione dalla Champions non ha più avuto notizie da Abramovich, anzi il patron russo si è bellamente defilato da tutto l'ambiente.
Ancelotti ha preso atto ed attende, ma nel frattempo sparge fumo. Ben sapendo che il Real avrebbe una panchina per lui. La Roma molto meno, anche per ragioni di costi. «Il futuro? Ho già un piano per la prossima stagione, ma non è il momento giusto per rivelarlo adesso». Così Carlo d'Inghilterra ha raccontato in un'intervista al tabloid "The Sun". L'allenatore del Chelsea ha cercato di non sbilanciarsi troppo, ma sono state parole sul filo dell'equilibrio. Equilibrio senza rete, non avendo certezze. I contratti sono presto stracciati anche in Inghilterra. Quelli dei tecnici e quelli dei giocatori. Di solito un tecnico sa chi viene e chi va. Se non lo sa...«Sui rinnovi dei contratti - ha spiegato - non ho parlato con i giocatori, non sono coinvolto in questo tema. Ma sono tutti bravi professionisti, sanno che il manager può cambiare. Adesso stanno con me e magari lavoreranno con me in futuro, o magari con un altro allenatore».
Chiarissimo. Il resto è un tira di somme. «Quest'anno la squadra - ha proseguito Ancelotti - non era competitiva, purtroppo non potevamo pensare all'inizio di avere tanti giocatori fuori per così tanto tempo.

Sono d'accordo con la filosofia della società di puntare sui giovani, ma non si può nemmeno caricarli di tante responsabilità nei momenti difficili ed è per questo che abbiamo comprato Fernando Torres e David Luiz a gennaio». Alla prossima puntata.

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