Tunisi - I cadaveri di 150 profughi africani sono stati recuperati al largo della Tunisia, dove giovedì a causa del mare grosso si erano rovesciati alcuni barconi di migranti diretti verso le coste italiane. A riferirlo è stato un funzionario dell’Onu. Il portavoce dell'Agenzia Onu ha detto che "si sa che tra loro c'erano molte donne e bambini". L'imbarcazione trasportava circa 850 persone, di cui almeno 578 sono sopravvissute. Adesso, i sopravvissuti saranno portati in campi per i rifugiati dove saranno assistiti. L'incidente, ha detto il portavoce, "sembra uno dei peggiori e più gravi per numeri di morti tra quelli accaduti quest'anno nel mar Mediterraneo".
Le ricerche dell'Onu"Fino ad ora 150 corpi di profughi sono stati trovati al largo delle coste di Kerkennah", ha dichiarato Carole Laleve, dirigente dell’Alto commissariato Onu per i rifugiati. "Le operazioni di ricerca continuano", ha aggiunto. Il barcone è naufragato la notte fra martedì e mercoledì a una ventina di chilometri dall’isola tunisina, con a bordo per lo più profughi libici in fuga dalla guerra, ed probabilmente diretto in Italia. La guardia costiera tunisina ha salvato circa 570 persone ma fra le 200 e le 270 persone sono disperse. La Croce Rossa da parte sua afferma invece che i corpi recuperati sono 123 e sono stati trasportati all’obitorio di Sfax.
La smentita della Tunisia La guardia costiera tunisina, responsabile delle operazioni di soccorso al largo delle sue coste, non avrebbe però recuperato oggi nessun corpo dei migranti scomparsi, secondo il suo direttore, Lofti Baili."Abbiamo recuperato solo due corpi ieri e abbiamo sospeso le ricerche a causa del maltempo", ha dichiarato Baili. "Abbiamo per il momento solo due corpi" di migranti morti ieri, ha confermato all’Afp il colonnello Tahar Landoulsi, capo della Guardia Costiera a Sfax, da dove sono condotte queste operazioni.
La precisazione dell'Onu L’Alto commissariato dell’Onu (Unhcr) per i rifugiati ha in serata corretto l’informazione relativa al recupero delle vittime del naufragio dell’imbarcazione di migranti diretta a Lampedusa. L’Unhcr precisa che le fonti sulle quali era stato fatto affidamento nel briefing a Ginevra "hanno richiesto di ritrattare la cifra di 150 corpi recuperati in mare".
L’Unhcr, si legge nella nota, "sta verificando ulteriormente questi dati, ma per il momento raccomanda di utilizzare cautela nel fare qualsiasi riferimento al numero di corpi recuperati". Resta intatta la rilevanza di una delle più gravi tragedie del mare, che ha visto "almeno 150 persone annegate e molte ancora disperse" dopo il capovolgimento dell’imbarcazione.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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