Reliquie rubate in chiesa e vendute all'asta su eBay

Reliquie rubate in chiesa e vendute all'asta su eBay

Sono sempre tanti, troppi. Anche se dai 230 spariti nel 2011, siamo passati ai 180 dell'anno scorso. Tutti oggetti dal valore intrinseco molto importante. Ma se parliamo di quello economico, se guardiamo volgarmente al soldo insomma, è davvero piuttosto modesto il pregio dei pezzi rubati nelle chiese lombarde dai cosiddetti «ladri d'arte». L'ultimo pizzicato dai carabinieri del Nucleo tutela patrimonio culturale della Lombardia, poi, non era neanche una cima: vendeva quel che sottraeva di nascosto in abbazie, canoniche e cappelle online. E nemmeno su un sito defilato, ma addirittura su Ebay. Cinquantesette pezzi tra calici, chiavi antiche, campanelli d'altare, ostensori, dipinti, reliquiari con vestigia di santi (tra cui quello con un frammento del cilicio di San Carlo Borromeo), piccole sculture e arredi sacri messi in bella mostra con foto e prezzi di partenza sul portale di compravendita più noto al mondo. E non si trattava nemmeno di oggetti rubati chissà quanto tempo fa e che, quindi, potevano essere finiti nel dimenticatoio. Ma rubati dal luglio dell'anno scorso fino al gennaio di quest'anno, nel giro di sei mesi, in tredici edifici sacri tra Lecco, Monza, Lodi, Cremona, Milano e Bergamo. L'identikit del soggetto in questione la dice lunga sulla sua astuzia, delineando la figura dal classico ladro «di polli»: un incensurato insospettabile, molto furbo, certo, ma con la benché minima nozione di storia dell'arte o restauro e un modus operandi così banale da essere facilmente individuabile. Un disoccupato che, tra le proprie abitudini, aveva anche quella di consegnare sempre di persona la merce all'acquirente. Insomma, un tipo che agiva talmente allo scoperto che ai militari sono bastati due mesi d'indagini per rintracciarlo e denunciarlo per furto aggravato e ricettazione.
L'uomo è stato bloccato in flagranza alla stazione Centrale di Milano. Aveva infatti con se una borsa piena di oggetti sacri che doveva mostrare a un antiquario toscano sessantenne arrivato in città per concludere l'affare e anche lui poi denunciato. Il mercante d'arte, titolare di un negozio a Pescia (Firenze) e specializzato proprio in oggetti religiosi, rivendeva gli oggetti sempre su un noto sito di aste, ma a un prezzo però triplicato rispetto a quello d'acquisto. Nonostante questo, i clienti sembra fossero parecchi.
Secondo i militari del Nucleo tutela patrimonio culturale della Lombardia, «quello delle reliquie è un mercato che si sta concentrando sempre più sul web perché è molto differente da quello - più noto e sicuramente più “pericoloso“ da gestire per i ladri - degli oggetti d'arte di grande valore. Non solo, infatti, i ladri sono perlopiù soggetti estemporanei che chiedono prezzi modesti per la merce rubata, ma anche chi compra molto raramente è un vero collezionista. Si tratta soprattutto di appassionati. Capaci di tenere in casa oggetti stranissimi, ma di scarso valore economico, magari solo per mostrarli a qualche visitatore o amico».


Solo 2 settimane fa nella basilica di San Lorenzo Maggiore, al Ticinese, si sono accorti che, dalla cappella di Sant'Ippolito, mancava (chissà da quando) il teschio di santa Natalia che ha molti devoti nell' Est Europa.

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