Un centro culturale «La pace», cè pure a Renate, il paese natale del Cardinale Dionigi Tettamanzi. Qui è in uno scantinato di centoventi metri quadri, tappetini per terra, tavolone per i riti dei musulmani. Un luogo di preghiera dove i musulmani arrivano a fiumi. E la gente - che pure ama il «suo» cardinale fino a pregare perché fosse eletto Papa - ora non lo vuole più. Quelli del condominio sopra il centro, dopo le notizie dellarresto dei due kamikaze di Giussano, sono ancora più decisi: via tutti. «E diventato un inferno sbotta il signor Angelo -. Arrivano di giorno di sera, di notte. Venga il venerdì. Sono oltre 250 persone. Lasciano le scarpe fuori e si ammassano lì dentro: siamo preoccupati. Noi condomini avevamo dato la nostra disponibilità allaccoglienza, come sostiene il Cardinale, ma pensavamo che ospitasse dieci-quindici islamici. Quelli che abitano a Renate, che conosciamo, che incontriamo per strada. Invece è diventato il punto d'incontro dei musulmani di tutta la zona»». «Vogliamo molto bene al nostro illustre concittadino chiosa Angelo ma in questo caso mi permetto di non condividere il suo appello». Stessa opinione per i gestori del bar che si affaccia sulla piazza.
E lei, Esila Riva, alla guida di una maggioranza di centrosinistra come la pensa? «Per quel centro non è mai stata concessa la destinazione duso quale luogo di culto. Non si deve privare le persone della libertà di culto. Il problema è individuare il predicatore».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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