Le retrovie di Chiambretti, Celentano e Fiorello

Voglia di sperimentare e timore dell’Auditel spingono sempre più i campioni tv a rifugiarsi nelle reti più piccole o negli orari notturni. Pierino non emerge dalla notte, il Molleggiato fa cartoni su Sky e Rosario resta in orbita

Le retrovie di Chiambretti, Celentano e Fiorello

Ci sono quelli che si dilettano a volare alto in the Sky. Quelli che preferiscono frequentare le ore notturne. Quelli, invece, che si rifugiano nei salotti radical chic per «pochi ma buoni». Tutti, comunque, si riempiono la bocca con le stesse motivazioni. Che, quasi sempre sono due: la voglia di sperimentare, parolina magica che giustifica qualsiasi deriva, o la maggiore libertà, che poi trova sempre qualche limite. In realtà, dietro questi concetti astratti, se ne cela uno ben più terreno: lo stress da Auditel, il timore di non sfondare nella grande platea degli italiani, il panico di trovarsi sul tavolo al mattino dati poco allettanti.

Prendiamo Chiambretti: non appare su Italia Uno se non è scoccata la mezzanotte, quando si attardano davanti al televisore i maschietti con l’occhio voglioso di ballerine da Moulin Rouge. Come ha ironicamente notato qualche giorno fa Aldo Grasso sul Corriere della sera, per la night di Pierino sono stati dispiegati grandi mezzi: investimenti, autori, cantanti, ginnaste. E il tutto per cosa? Per meno di un milione di aficionados. Quando, con la grancassa, venne ufficializzato il suo passaggio da La7 a Italia Uno, si usarono frasi altisonanti come «sarà la trasmissione che ridisegnerà la filosofia della rete». In realtà, i «numeri uno» sono rimasti confinati nella notte e di orari migliori, finora, si è solo sentito parlare. Del resto, con quell’ammucchiata di bei culetti, ragazzi effeminati, ciccioni e gemelli, difficile pensare a una collocazione più vicina al prime time.

Altri esempi? Fiorello da un anno si fa vedere solo dagli abbonati del satellite e ha dimenticato cosa siano quelle folle sterminate che collezionava su Raiuno. Il suo esperimento, giudicato dai più positivamente, di portare in Tv lo spettacolo teatrale, non può far altro che dragare spettatori in una platea limitata. Anche il grande campione di ascolti Adriano Celentano ha preso la stessa strada e ha deciso di raccontare la sua vita attraverso i fumetti sulle reti di Murdoch. E poi? A Gad Lerner, Ilaria D’Amico e Victoria Cabello non si chiede nemmeno troppo conto dei risultati di audience: tutto quello che realizzano, su una rete piccola come La7, è grasso che cola. Giorgio Panariello, che più di tutti ha pagato il panico collettivo da Auditel, non si è più visto in Tv dopo il clamoroso flop del Sanremo 2006.

Si dirà, per alcuni di questi personaggi la posizione in palinsesto o la rete di approdo è stata più una decisione forzata che una scelta individuale. Certo è che la fibrillazione da curva d’ascolto piglia un po’ tutti e porta distorsioni incredibili. Anche a percorsi all’incontrario. Come nel caso dell’Era glaciale: il talk di Raidue, nonostante sia privo di parolacce, volgarità e nudità che meglio si addicono al buio profondo, viene relegato senza motivo quasi a mezzanotte. Anche in questo caso anni di trattativa e budget ingente buttati al vento. Daria Bignardi, che per anni ha preferito la nicchia de La7 ai grandi numeri Mediaset, aveva deciso di rituffarsi nella platea più ampia della Tv di Stato. Ma, viste le ultime scelte di Raidue, è probabile che presto riprenderà la via del piccolo, migrando su Sky.

Dall’altra parte, c’è anche chi, impavido, affronta i terribili responsi dell’Auditel e raccoglie sfide da brividi. Certe volte va bene, altre no. Quest’anno si sono già schiantati contro la dura legge degli ascolti Antonella Clerici (chiuso il suo Tutti pazzi per la tele) alla seconda puntata e Vincenzo Salemme: il suo Da nord a Sud ha toccato le punte più basse. Gira tutto bene, invece, a Bonolis che, almeno a parole, se ne fa un baffo degli ascolti (non i dirigenti della sua rete e neppure i suoi manager, però...).

E, dopo il bagno di folla dell’ultimo Sanremo, affronta il pubblico familiare di Canale 5 rispolverando Peter Pan. Ma non vede l’ora di tornare (a gennaio) al suo Senso della vita, sulla carta uno show di super nicchia che invece è entrato nel cuore degli spettatori.

Stasera riparte il Grande Fratello: e si starà col bilancino a misurare se va più o meno bene degli altri anni. Perché in Inghilterra si è già deciso di chiudere il reality: in Italia invece peserà sul rendimento di Canale 5, cui manca poco per battere una Raiuno in bilico.

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