Non c'è sbarra, non c'è frontiera, non c'è filo spinato che possa fermare lo spirito di un uomo. Tantomeno le sue battute di spirito. Da Bucarest a Varsavia, da Sofia a Budapest, da Mosca a Berlino Est, oltre il muro, negli anni della guerra fredda, l'ironia era una forma di sopravvivenza e ribellione nell'attesa tramontasse il sol dell'avvenire. Sono centinaia le barzellette, a volte satira, a volte critica sociale, che hanno combattuto senza armi, il clima plumbeo dei regimi comunisti. Fino a quando quella rista non li ha seppelliti. Eccone alcune:
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Polonia - Non dire gatto...
La maestra annuncia la visita imminente del commissario scolastico e invita gli allievi a preparare un tema di esaltazione del regime. Il piccolo Piotr si mette a scrivere coscienziosamente. La prima frase dice: «A casa ho un bel gatto che ha tre micini. Tutti e tre sono comunisti». Quando arriva l'ispettore, Piotr viene così chiamato a leggere la sua composizione, ma la prima frase è cambiata: «A casa ho tre micini, due di essi sono comunisti». La maestra, stupita, gli domanda: «Perchè hai modificato la frase?». E Piotr: «Perchè uno dei micini ha aperto gli occhi stamattina...»
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Ungheria - Chi l'ha visto?
A una riunione di fabbrica un funzionario del partito comunista tiene il solito discorso e poi chiede agli operai se hanno domande da fare. Si fa avanti l'operaio Szabo: chiede perchè l'Ungheria, pur avendo tanta terra fertile, sia costretta ad importare farina e perchè gli ungheresi vadano in giro vestiti così male nonostante la produzione di tessuti sia in continuo aumento. Il funzionario riflette un momento e poi dice: «Risponderò alla prossima riunione di fabbrica». Passa una settimana e alla riunione di fabbrica successiva il funzionario tiene il solito discorso e di nuovo chiede se qualcuno ha domande da fare. Si fa avanti un operaio. Chiede: «Dov'è Szabo?...»
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Romania - Vita da cani
Due cani, uno bulgaro e uno romeno, decidono di andarsene dal loro Paese e s'incontrano al momento di passare il confine: «Tu - chiede il cane bulgaro - perchè lasci la Romania?». «Per trovare un osso da rosicchiare. E tu perchè lasci la Bulgaria?». «Per poter almeno abbaiare...»
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Cecoslovacchia - Vota Antonio
Un uomo si presenta in un seggio elettorale di Praga e si vede consegnare una busta sigillata da infilare nell'urna. Il poveretto ignaro di politica, apre la busta per vedere i nomi dei candidati ma il presidente del seggio lo apostrofa in malo modo. Il cittadino si scusa ma «io volevo solo vedere a chi davo il mio voto». «Imbecille - ribatte il presidente - non hai ancora capito che siamo una democrazia e che il voto è segreto?...»
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Bulgaria - Istruzioni per l'uso
Supponiamo che affondi un transatlantico vicino a un'isoletta tropicale e che si salvino solo tre persone. Cosa succederebbe se fossero tre italiani? Un uomo accopperebbe l'altro e vivrebbe felice con la donna. E se i tre fossero francesi? Vivrebbero felici e contenti tutti e tre insieme. E se fossero tedeschi? Si dichiarerebbero guerra e finirebbero tutti ammazzati. Se invece fossero bulgari manderebbero un telegramma a Mosca per chiedere istruzioni...
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Jugoslavia - Due storielle da Belgrado
Tito dice che entro il 1970 avremo un'automobile per ogni cinque abitanti, un pollo per ogni quattro pentole e un paio di scarpe per ogni tre piedi...
Un maestro domanda a uno scolaro perchè Tito sia nello stesso tempo capo dello Stato, capo del partito e capo delle forze armate. Il ragazzino risponde: «Perchè in Jugoslavia nessuno può vivere facendo un solo mestiere...»
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Unione Sovietica - Ti spiezzo in due
Una spedizione archeologica torna dall'Egitto portando una mummia di cui gli scienziati, nonostante gli esami più accurati, non riescono a stabilire l'età. I bravi professori, disperati, si consigliano con il ministero, che decide di far intervenire la polizia segreta. Dopo quattro ore il capo della polizia esce dal laboratorio in cui si è chiuso con la mummia e i suoi uomini e annuncia: «Fatto. La mummia ha esattamente 3.144 anni». I professori lo guardano ammirati e chiedono: «Ma come avete fatto?». «Beh - risponde il capo della polizia - la mummia ha confessato...»
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Germania Est - Ultime dal Muro
Prima di partire per le vacanze l'odiato capo della Germania Est Walter Ulbricht chiama uno dei suoi tirapiedi: «Mi raccomando, fa' in modo che tutto fili liscio durante la mia assenza». Quando il capo ritorna, il suo vice si presenta a rapporto con gli occhi sfavillanti di gioia: «Durante la tua vacanza, compagno Ulbricht, la Repubblica democratica tedesca ha fatto grandi passi avanti. Siamo riusciti a risolvere la crisi degli alloggi e ad allontanare dalle chiese tutti i fedeli».
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