Riflessi di luce in blu celebrano l'anniversario

La Casa austriaca festeggia 125 anni di attività con una pioggia di cristalli e una collezione dedicata

Fabrizio Rinversi

Il cristallo, in mineralogia, è una struttura solida costituita da atomi, molecole o ioni aventi una disposizione geometricamente regolare, che si ripete indefinitamente nelle tre dimensioni spaziali. Un significato fisico, cui, da sempre, sono abbinate delle interpretazioni metafisiche, ben esemplificate da questo passo dello scrittore tedesco Hermann Hesse, tratto dalla «Favola d'amore»: «...la felicità, amico, è ovunque, sui monti e nelle valli, nei fiori e nei cristalli». Al concept matematico, nel 1895, in quel di Wattens, nel Tirolo austriaco, si unì il genio e l'intraprendenza del boemo Daniel Swarovski, affascinato dalla magia della rifrazione della luce, inventore di un macchinario in grado di molare i cristalli secondo un altissimo grado di perfezione ed in modo rapido. Oggi, dopo 125 anni di attività, quella pietra luminosa è divenuta un fenomeno mondiale, adattato su molteplici tipologie di accessori. Nel 2020 si celebra, dunque, un anniversario importante e l'occasione è eccellente per volgere lo sguardo al passato, individuando le pietre miliari legate a Swarovski: 1976, presentazione del primo ornamento in cristallo; 1977, lancio della prima collezione di gioielli; 1989, cambio del logo, con l'introduzione dell'iconico «cigno»; 1998, creazione del celebre anello Nirvana, dal cristallo a taglio pieno; 1999, prima collezione di orologi; 2006, presentazione delle prime linee di gioielleria ispirate alla moda; 2019, lancio dello store concept Crystal Studio, focus della retail strategy del brand e calibrato sull'experience emozionale ed interattiva nell'universo dei cristalli, progettato da Patricia Urquiola. Insomma, stiamo parlando di un colosso che, nell'ambito della divisione Consumer Goods Business, impiega 25.000 persone, è distribuito in 170 paesi e può contare su oltre 2.800 punti vendita. In quanto al segmento orologeria, vi è da sottolineare che è divenuto un vero e proprio business solo nel 2009, ed oggi può vantare una produzione annuale nell'intorno di un milione di pezzi. Sostiene Robert Buchbauer, pronipote del fondatore e CEO della divisione CGB: «Stiamo attuando strategie di prezzo tali da rendere i prodotti sempre più accessibili.

Ora, economie di scala, razionalizzazione delle collezioni e revisione del network distributivo, ci hanno consentito di posizionare il prodotto in un range, tra i 200 e i 500 euro, con focus competitivo 249-349 euro». Inevitabile, quindi, nell'ambito della collezione celebrativa del 125° anniversario, in cui la Maison ha rivisitato alcune sue celebri creazioni, interpretandole nella tonalità del suo colore simbolo, ossia il blu, come il pendente Dancing Swan o gli orecchini Angelic, la presenza dell'orologio.

La scelta è caduta sul Crystalline Glam, Swiss Made ovviamente, reinterpretato su di una cassa in acciaio da 35 mm (le anse ricurve sul profilo della cassa sono avvitate alla carrure), il cui quadrante, perifericamente, è costituito da circa 800 cristalli Swarovski blu brillanti, cornice di un placca circolare nella stessa cromia. Concludendo con le parole di Buchbauer, «gli impieghi e le possibilità dei cristalli, giorno dopo giorno, sembrano non avere limiti».

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