Rigirafrittate

Il centrosinistra è stracotto. Per dargli fiato arrivano in soccorso i più esperti tra i rigiratori di frittate. Brogli elettorali: dopo il 10 aprile Silvio Berlusconi chiese che si provvedesse a una verifica seria di un voto in cui uno schieramento aveva prevalso di sole 25mila schede, lo 0,06 per cento in più. Quando un simile fatto è avvenuto in Messico il presidente del centrodestra non ha avuto esitazione a far ricontare tutte le schede. In Italia l'opinionismo dell'establishment chiese che il leader del centrodestra ammettesse la sconfitta, facesse il superiore. Tutto passò in cavalleria. Adesso quelli che si sbracciarono a frenare Berlusconi, a cominciare dal Corriere della Sera, danno largo spazio alla panzana di un estremista snob come Enrico Deaglio (utile a via Solferino per i giochi di sponda contro D'Alema). Un opinionista fazioso ma solitamente intelligente come Claudio Rinaldi arriva a contare come prova dell'imbarazzo di Berlusconi, il fatto che dopo la fine di giugno non ha più chiesto il riconto delle schede. Ma come, si muove tutto il bel mondo per chiedergli di smettere, lui smette e questo diventa un indizio di colpa nei suoi confronti?
Prendiamo il caso del povero ex Kgb Aleksandr Litvinenko assassinato. Esaminiamo le notizie certe: è stato ucciso, dava fastidio a Vladimir Putin, aveva rapporti con un collaboratore della commissione Mitrokhin, Mario Scaramella, forse anche quest'ultimo è stato contaminato dall'assassino dell'ex spia russa, e comunque sicuramente è stato minacciato da russi, più o meno legati ai servizi di Mosca, per le sue indagini sulla rete Kgb in Italia. Questa è «la notizia». Si uccide chi s'informa sul vecchio Kgb e anche personalità italiane corrono questo rischio. Che cosa fanno i «rigiratori», in prima linea quelli di Repubblica ma non mancano aiutini corriereschi? Si mettono a brigare - e come quasi sempre alla bisogna utilizzano qualcuno legato ai servizi segreti francesi - per dimostrare che uomini legati al centrodestra volevano incastrare Romano Prodi. Ora per quanto questo possa essere grave - un indebito legame tra politica e investigazioni parlamentari o poliziesche - non vi sembra comunque un problema assolutamente meno grave del fatto che esista una rete di collaboratori italiani del Kgb ancora così potente da spingere ad assassinare chi indaga su di lei? Qualsiasi persona normale converrebbe che questo è il problema da risolvere, magari poi decidendo di chiudere definitivamente un periodo di storia italiana in cui un pezzo del Paese collaborava con il nemico ufficiale: ma chiarendo la verità in modo che i vecchi legami non possano condizionare il futuro. Questo è il vero problema. Ma non per i rigiratori pronti a trasformare la subordinata (qualche eventuale e da provare scorrettezza) in principale (chi ha tradito l'Italia).
Prendete l'eredità del governo del centrosinistra al centrodestra (2001) e quella del centrodestra al centrosinistra (2006): ormai tutti i dati sono a disposizione, si conosce bene il buco lasciato dal governo Amato, si sa che non c'è un buco Tremonti. Si sa dello sfascio delle finanze Visco 2001 e si constata l'ottimo funzionamento del fisco «dissipatore» del centrodestra Avete visto un raffronto sui due periodi sul Sole 24 Ore o su qualche altro giornale «indipendente»? No, i «rigiratori» continuano nella loro propaganda sul paradiso lasciato nel 2001 e sullo sfascio del 2006. Si potrebbe continuare a lungo, ma ci fermiamo qui. Con solo poche considerazioni su quel che si può fare. Bisogna innanzi tutto protestare, in piazza e dovunque possibile: senza protesta anche gli spazi di comunicazione esistenti si chiuderebbero. Si deve, poi, aumentare il tasso di autorevolezza del centrodestra: è bene che vi sia chi grida, vi deve essere anche chi invece usa solo un tono freddo per comunicare con chi è incerto. Infine non va consentito che il piccolo establishment (alcune grandi banche, alcuni grandi imprenditori e la grande stampa cosiddetta indipendente) stabilisca un accordo con il centrosinistra per neutralizzare la rappresentanza politica del centrodestra.

Gli establishment hanno un ruolo importante nella vita delle nazioni che va riconosciuto, ma quando chiudono gli spazi di democrazia, per esempio impegnandosi nell'arte del «rigiramento», per difendere la loro intima debolezza, vanno incalzati spietatamente perché determinano un danno grave per tutta la società italiana.

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