Altea: usi, proprietà, benefici e controindicazioni

Note sin dall'antichità, le virtù dell'altea sono innumerevoli: contrasta la tosse secca, ha un'azione ipoglicemizzante ed è utile in caso di disturbi gastrointestinali

Altea: usi, proprietà, benefici e controindicazioni

Originaria dell'Asia occidentale e dell'Europa, l'altea è una pianta perenne appartenente alla famiglia delle Malvaceae. Il nome del genere Althaea deriva dal greco "altho", che significa "curare". Il termine Malvaceae ha anch'esso discendenza greca: "malake", infatti, ha il significato di "morbido". Nota in ambito mitologico, si narra che la pianta sia connessa alla leggenda di Meleagro, figlio di Altea e di Eneo, signore di Calidone. La madre, gettando un tizzone nel fuoco, provocò la morte del figlio. Pentitasi poi del gesto, pianse disperata e dalle sue lacrime nascque il famoso arbusto.

L'altea, che predilige luoghi umidi e paludosi, presenta delle caratteristiche peculiari. I fusti, semplici e poco ramificati, raggiungono un'altezza massima di 1,5 metri. I fiori, simili a quelli della malva ma più piccoli, hanno sfumature che variano dal rosso porpora al rosso chiaro, fino al rosa e al bianco. Le radici vengono sottoposte a un processo di essiccazione al fine di ricavare una polvere bianco-giallognola utilizzata in ambito alimentare e terapeutico. Esistono diverse specie, ma le più diffuse sono l'Althea officinalis, l'Althea rosea e l'Althea cannabina. Ecco quali sono le proprietà e i benefici della pianta.

La storia dell'altea

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Le virtù terapeutiche dell'altea sono note in Europa da oltre duemila anni. Ippocrito ne consigliava il decotto per accellerare la guarigione delle ferite. Dioscoride, invece, come rimedio per la diarrea, per le punture delle api e per il mal di denti. In epoca medioevale le sue proprietà emollienti, secondo Paracelso, potevano essere sfruttate per la cura degli ascessi. Il medico e botanico Mattioli la usava come espettorante, diuretico e terapia di ulcere e ustioni.

Presto, dalla medicina greca il suo uso si diffuse alla medicina araba e a quella Unani. Gli arabi utilizzavano le foglie per preparare un unguento utile in caso di infiammazioni di varia natura. La medicina Unani impiegava il seme al fine di trattare patologie quali pleurite, polmonite, bronchite e calcoli renali. Era poi famosa la preparazione chiamata "Lauq-e-Sapistan", a base di polvere di semi di altea, miele, melone, cotogna e frutto di giuggiola, destinata al trattamento della tosse secca tipica della bronchite catarrale cronica.

Esiste, infine, una curiosa connessione tra la pianta e il marshmellow, un dolce tradizionale. Nella metà del XVII secolo, infatti, i farmacisti francesi prepararono una meringa nota come "Pâté de Guimauve", ovvero proprio il marshmellow. A base di estratto di radice di altea, albume di uovo e zucchero, esso era destinato a curare le cosiddette "lamentele al petto". Verso la fine del XIX secolo il dolcetto era commercializzato sotto forma di caramella, ma al suo interno non era più contemplato l'estratto dell'arbusto.

Le proprietà dell'altea

Altea

Le radici e le foglie dell'altea presentano una concentrazione di mucillagini polisaccaridi variabile dal 6% all'11%. Le stesse sono costituite da galattosio, ramnosio, acido galatturico e acido glucoronico. La pianta contiene poi altre sostanze benefiche, ossia:

  • Asparagina;
  • Cumarina;
  • Pectine;
  • Tannini;
  • Fitosteroli;
  • Amminoacidi;
  • Saccarosio;
  • Glucosio;
  • Isoquercetina;
  • Amido;
  • Kaempferolo;
  • Varie tipologie di acido: salicilico, p-cumarico, vanillico, ferulico.

I benefici dell'altea

Altea

Decongestionanti, anitussive, lenitive, antisettiche: le virtù dell'altea sono numerose. Questa pianta è una vera e propria alleata della salute. Infatti:

  • Accellera la guarigione delle ferite: i costituenti antibatterici di cui è ricca inibiscono la proliferazione dei batteri gram positivi. L'unguento può essere spalmato direttamente sulla pelle;
  • Ha un'azione diuretica: con le foglie si prepara una tisana che favorisce l'eliminazione dei liquidi in eccesso. L'effetto lo si ottiene sorseggiando due o tre tazze durante la giornata;
  • Contrasta le irritazioni della pelle: la pomata contenente almeno il 20% di estratto di radice di altea lenisce la sintomatologia provocata da eczemi, foruncoli e dermatiti di varia natura. Inoltre è utile in caso di acne, psoriasi e melasma;
  • Combatte il diabete: le mucillagini riducono l'assorbimento dei carboidrati a livello intestinale. Di conseguenza si abbassano i valori glicemici;
  • Decongestiona le vie respiratorie: sempre le mucillagini, trattenendo l'acqua, formano soluzioni viscose che, a loro volta, consentono la fluidificazione del muco esito dell'infiammazione delle mucose;
  • Allevia la tosse secca: le proprietà antitussive sono state confermate da numerosi studi scientifici. Le mucillagini, infatti, contrastano l'irritazione e favoriscono l'idratazione della mucosa delle alte vie aeree;
  • Riduce la diarrea: ciò è possibile se il disturbo è di origine infettiva o una conseguenza della sindrome del colon irritabile;
  • Favoriscono la salute dei capelli: le soluzioni acquose a base di radice della pianta leniscono le irritazioni della cute e idratano, districano e prevengono la caduta dei capelli.

Usi e controindicazioni dell'altea

Rimedi naturali

L'altea contempla due usi: interno ed esterno. Fanno parte di quello interno l'infuso, il decotto, il macerato e lo sciroppo. L'infuso si prepara con 1-2 grammi di radice in polvere a cui vanno aggiunti 150-200 ml di acqua. L'infusione si beve dopo i pasti principali. Per il decotto si mescola un cucchiaino di radice in polvere in 150-200 ml di acqua che viene portata a ebollizione. La soluzione deve poi essere cotta per dieci minuti, filtrata e assunta per tre volte al giorno. Il macerato, ideale per i disturbi gastrointestinali, si ottiene incorporando 30 grammi di radice in polvere in 500 ml di acqua fredda. La macerazione ha una durata di un paio di ore. Lo sciroppo, che si assume dalle 2 alle 4 volte al dì, seda la tosse e dà sollievo alla gola infiammata.

Per l'uso esterno, invece, si utilizza il decotto, il cataplasma e la pasta di radice di altea. Il decotto è utile per effettuare gargarismi e per lenire i sintomi degli ascessi dentali. Il cataplasma può essere applicato sulla pelle al fine di contrastare le irritazioni della stessa. La pasta di radice, invece, si applica anch'essa sulla cute ma anche sui capelli per idratarli intensamente. Prima di assumere i preparati fitoterapici è opportuno chiedere consiglio al proprio medico.

Sono sconsigliati durante la gravidanza e l'allattamento. Generalmente ben tollerati, essi possono dar luogo a mal di stomaco e vertigini. Gli unguenti, infine, possono provocare reazioni cutanee quali rossori, prurito e formazione di vescicole.

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